Jurassic Park non è sicuramente tra i migliori titoli TellTale: ha qualche problema tecnico di troppo; una trama non solida nè stimolante, ma è caratterizzato da un buono ritmo
Manca l’approccio alle scelte multiple apprezzato in altri titoli, ma l’atmosfera a tratti è buona
Questo titolo risente del passaggio dal concept più riflessivo e classico delle avventure grafiche tipiche degli anni ’90 a quello più action e moderno (Heavy Rain, Until Dawn, The Walking Dead).
Questa mancanza di maturazione la ritroviamo soprattutto nelle scelte di Quick Time Event (non sempre caratterizzati da un buon layout), e in una trama che pur partendo da una buona premessa finisce con l’essere un mero pretesto per tornare a Isla Nublar e al Parco immaginato da Michael Crichton; trasposto al cinema da Spielberg nel 1993.
Storia: stabilisce un fil rouge con la conclusione del primo film, e precisamente si ricollega alla fuga di Dennis Nedry. Sappiamo che il personaggio è stato oggetto di un succulento pasto per il Dilophosaurus… Ma la bomboletta di embrioni rubata, che fine ha fatto?
Di questo si occuperanno - tra gli altri - Nima Cruz, una determinata sudamericana (dal linguaggio colorito); i 2 mercenari Billy Yoder e Oscar Morales, votati all’azione (e poco inclini alle discussioni); la dott.ssa (idealista) Laura Sorkin; il veterinario Jerry Harding, e la figlia adolescente Jess Harding.
L’unico interprete presente anche nel film, ma con fattezze diverse - a causa di un mancato accordo di diritti - è Jerry Harding, che come nel romanzo ha un peso più importante rispetto alla breve apparizione sul set (inscenata da Gerald R. Molen, che di fatto è un produttore cinematografico, non un attore).
Della trama non voglio fare spoiler, vi anticipo solo che i personaggi sono stereotipati, anche se un paio saranno oggetto di qualche buon colpo di scena. Mi è piaciuta su tutti Nima, l’unico protagonista davvero ben caratterizzato.
Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? (John Hammond)
Gameplay: rispetto a The Wolf Among Us e agli altri titoli moderni della software House americana, qui non si approfondisce la narrativa, non si stabiliscono delle interazioni dinamiche coi personaggi: il plot più che altro si “subisce”, a parte rari casi. Quindi il gameplay è caratterizzato dall’alternanza di ritmi più bassi in cui risolvere blandi puzzle (anche i dialoghi da intrattenere sono strutturati per evolversi secondo delle scalette precise, da espletare, per proseguire), e ritmi più alti legati a vicende cariche di tensione e adrenalina.
L’esplorazione non è libera, ma caratterizzata da punti di vista diversi (in base alla posizione dei protagonisti) della stessa location, da richiamare tramite grilletto (se si adopera il pad) e richiede la collaborazione dei personaggi per concatenare le azioni: una scelta che personalmente mi è piaciuta molto. Buona anche la maggiore interazione tra gli oggetti (rispetto ad altri titoli della casa californiana) che ad esempio avrei preferito vedere nel thriller The Wolf Among Us.
E arriviamo a i Qte: sono un po' troppi, e non tutti di buona realizzazione: soprattutto quelli caratterizzati dal puro button mashing (pigiare compulsivamente un solo pulsante più volte) andavano decisamente diminuiti. Sono più “punitivi” rispetto a quanto visto in altre produzioni successive, ma in fin dei conti sono punti ripetibili, caratterizzati da checkpoint ravvicinati. Ci sono anche più tasti da usare, ma il fatto che non siano relegati ad azioni da svolgere normalmente in-game potrebbero essere causa di errori casuali, dettati da una tempistica più stringente del solito.
Il sistema si basa sul premiare il videogamer in base a tre medaglie: oro (1 errore). argento (2) e bronzo (3).
Il Tirannosauro il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni (Alan Grant)
Comparto grafico: lo stile scelto non è quello fumettoso, ma più realistico, che tuttavia mostra i limiti del motore grafico. Le animazioni facciali non riescono sempre a trasmettere la giusta emozione, anche qui si palesa la mancata maturazione degli sviluppatori che arriverà con altri titoli successivi.
Gli ambienti sono più che sufficienti; in parte riprendono quelli del film, mentre altri sono di fantasia: la vegetazione mostra il fianco, mentre il design dei dinosauri è buono. Qualche scorcio è di pregevole fattura, grazie ad effetti di luce - che in determinati momenti della giornata - riescono a trasmettere maggiore atmosfera.
Comparto tecnico: ci sono alcune problematiche. Alcuni glitch grafici; rari momenti d’asincronia nel labiale; lieve stuttering, e brevissimi momenti di freeze dell’immagine, solo in seguito ad un filmato e mai in-game. Probabilmente perché viene caricata la sequenza di gioco successiva.
In generale il pad offre un layout più dinamico di mouse e tastiera; i tasti della periferica rispondono bene, ma le levette analogiche non sono sempre precisissime: ricordatevi di premerle oltre che seguire la direzione evidenziata a schermo, altrimenti il comando non verrà recepito.
Le texture sono in bassa definizione; alcuni giocatori hanno evidenziato una ripetizione nelle frasi dette dai protagonisti: a me è capitato solo nel prologo, 2 volte. Nessun bug mi ha causato invece la ripetizione del gioco, e non ho incontrato crash.
Comparto audio: buona la colonna sonora originale, ma gli altri temi non reggono il confronto con il lavoro generale di Jhon Williams (nel film), e a volte non sono sempre in tema, ma nulla di drammatico. Il doppiaggio in lingua madre è buono, come da tradizione. L’effettistica si limita al compitino, ma i versi dei dinosauri sono di qualità superiore: su tutti spicca quello del T-Rex.
Commento finale: la parte tecnica è claudicante, ma in fondo - a parte il problema degli analogici - non c’è nulla che limiti davvero la giocabilità.
Dialoghi più curati e animazioni facciali migliori - insieme all’acquisizione completa dei diritti, temi musicali inclusi - avrebbero migliorato ancor più l’atmosfera; ma la sensazione di pericolo e l’essere braccati da Velociraptor e T-Rex è stato emozionante: mi ha fatto rivivere alcune sequenze del lungometraggio.
Personalmente la considero una prova più che sufficiente, anche se lontana dalla qualità degli altri prodotti Telltale. Alla fine è stata comunque un’esperienza piacevole.
Pro:
- Atmosfera e ritmo
- Doppiaggio...
- I puzzle e la collaborazione tra i personaggi
Contro:
- Alcuni QTE sono mal calibrati
- ... Ma i temi musicali non sono sempre convincenti
Voto 6,3
Fonte immagini: Google