Gears of War Ultimate Edition - Recensione pc

Gears of War Ultimate Edition sancisce il ritorno - del pluridecorato eroe della Pendulum Wars - Marcus Fenix sulla piattaforma pc, dopo 9 lunghi anni


Era il 2006 quando il primo capitolo stravolse, per sempre, il genere del Third Person Shooter


Fino ad allora terreno fertile di opere più sceniche che stimolanti sul piano delle meccaniche di gioco. Uno dei punti forti del titolo era, certamente, anche la componente grafica e tecnica, ma quella ora non è più una caratteristica da "spacca-mascella": su questo piano i progressi dell'industria videoludica - nei circa 10 anni successivi - sono stati notevoli. Non colpisce nemmeno per il plot o per caratterizzazione dei personaggi, partoriti volutamente come delle caricature dei protagonisti di film d'azione anni '80: ma la componente narrativa era meno sviluppata tempo fa, almeno per questo genere di produzioni.
Quindi arriviamo al cuore del gioco: il cover system.
Il sistema di coperture è stato copiato in tutte le salse, sia nei TPS che negli shooter in generale. Per la prima volta si faceva un uso dinamico degli ostacoli: si passava da un riparo all'altro, si poteva sparare tirando fuori solo il braccio ottenendo minor precisione ma mantenendo la copertura, si usavano le sbirciatine... Ma soprattutto c'era una copertura a cui ancorarsi, attaccarsi davvero, e non un muro da usare solo come mero scudo per proteggersi solo parzialmente.



"Va bene, passiamo al piano B" "Hai un piano B?" "Diavolo, no…" "Merda!” (siparietto tra Dom e Marcus)


Trama: ambientata sul Pianeta Sera, in un futuro non ben preciso. Combattiamo contro le Locuste, che, poi, non assomigliano per nulla a quei famelici insetti; destinati a essere la nostra nuova dieta del domani. Si tratta della la razza indigena, ritornata in superficie per riprendersi il Pianeta: sconvolto, ambientalmente, dal recupero dell'Imulsion. Questa sostanza viscosa, autoctona, può essere convertita in energia a basso costo, grazie ad un processo complesso partorito dalla dott.ssa Helen.
Il titolo è collocato cronologicamente già ad ostilità in corso; anni dopo il fatidico Emergence Day, le cui vicende sono narrate nel prequel - ancora in esclusiva Xbox - Gears of War: Judgment. Operiamo all'interno del commando capitanato da Marcus Fenix; precedentemente condannato per insubordinazione, per aver nel tentato di salvare il padre Adam Fenix (famoso scienziato). Il nostro compito è cancellare la minaccia, una volta per tutte.


Gears of War e Halo sono i 2 brand che hanno spinto, e portato al successo, le varie console di Redmond. Al di là dei gusti personali sono comunque pietre miliari




Gameplay: abbiamo parlato dell'allora rivoluzionario sistema di coperture, tanto lodevole da meritarsi l'appellativo “alla Gears of War”. Questa meccanica, però, richiede di rivedere il level design, che altrimenti partorisce stage troppo lineari. Ecco che gli sviluppatori agiscono con un correttivo tanto semplice quanto efficace: i bivi. Non si tratta solo di meri percorsi alternativi che migliorano la longevità (rigiocare alcuni punti nevralgici del titolo evidenzia, anche, particolari altrimenti celati), ma di elementi che rendono maggiore profondità all'approccio, poiché deve esserci collaborazione tra i compagni. 
E qui arriviamo al secondo elemento caratteristico del titolo ideato da Cliff Bleszinski: la co-op. E' quindi davvero un peccato che tale feature sia solo online, e non disponibile anche in locale a mezzo di split-screen come su console. Tra i momenti topici ci sono, ad esempio, le scene legate ai Kryll: queste creature attaccano solo in presenza di zone poco illuminate, dunque uno dei 2 compagni deve fare in modo d'illuminare il percorso (attraverso un faro, lo scoppio di un barile di materiale infiammabile, ecc...) mentre l'altro avanza. Giocare questa rimasterizzazione da soli non da lo stesso divertimento, a causa di una IA amica non affidabile.

Quali azioni si possono imbastire in Gears of War?

Attaccare corpo a corpo, sparare, correre, interagire con gli interruttori ambientali (per semplicissimi enigmi ambientali), eseguire capriole evasive, ripararsi, e coordinare le azioni dei compagni (raggrupparli, dare l’ordine di sparare o di cessare il fuoco).
Tra le armi, possiamo contare su: Arco Torque a dardi esplosivi, fucile da cecchino, pistola Boltok, pistola Snub, Martello dell’Alba (arma satellitare potentissima, da usare sui Boss), fucile d’assalto Lancer (con una motosega implementata a mò di baionetta, per esaltare l'anima splatter tanto cara ad esempio a Doom), cannone a raggi UV, fucile Gnasher (una sorta di fucile a pompa), HammerBurst, Boomshot (lanciagranate), e granate.

Altra caratteristica interessante, è il sistema di ricarica attiva delle armi. Non un semplice tasto ma una sorta di Quick Time Event da espletare, per ottenere tre effetti diversi in base al tempismo. L’arma: si carica in un lampo e i proiettili causeranno danni maggiori (se eseguito perfettamente), si carica in meno tempo della ricarica normale, o s’inceppa contraendo un malus nel tempo di ricarica.
Ma Gears of War non ha solo innovato, ha anche preso a prestito elementi di game design generati da altri luminari dell'industria, come la telecamera posizionata sulla spalla del protagonista, per incrementarne l'immersione: un chiaro omaggio a Resident Evil 4, del grande Shinji Mikami.
Infine sono presenti dei collezionabili sotto forma di piastrine militari, per sbloccare bozzetti e skin: alcune assolutamente inedite.



IA: nemica non particolarmente ricca di pattern d'attacco, ma caratterizzata da una buona aggressività e armi potenti. Bisogna fare un uso intelligente dei ripari, altrimenti si rischia morire facilmente se esposti alle bocche da fuoco in campo aperto. Spesso il nemico avanza in rotta di collisione con il nostro protagonista, ergo bisogna sapersi muovere tra un ostacolo e l'altro.

Multi-palyer con server dedicati


Diverse modalità, alcune prese a prestito dai capitoli successivi, eccetto purtroppo la più famosa "Orda" che non era però presente nella prima interazione di Epic Game.
Quindi sono presenti: Deathmatch a Squadre, Re della Collina, Zona di Guerra, Esecuzione, Blitz, Assassinio, Annex, Esecuzione, e Gnasher 2vs2.

Comparto grafico: gli asset - così come le cut-scene, girate in computer grafica - sono stati rivisti. La paletta cromatica ha acquisito spessore, con maggiori timbri e pennellate più vivide rispetto all'originale, ma non è chiaramente paragonabile alla varietà di profondità delle produzioni moderne.
I volti sono, però, più espressivi.

Comparto tecnico: le texture, in generale, sono state rifatte, per un risultato finale notevole; anche se alcune sono rimaste comunque in bassa definizione. E' stato ridotto l’aliasing, è stata resa disponibile la risoluzione in 4k, migliorati il sistema d'illuminazione e le animazioni, e sbloccato il frame-rate (diversamente dal lock dei 30 frame per la campagna su Xbox One). Ci sono però delle limitazioni importanti: innanzi tutto è obbligatorio Windows 10 a 64 bit (il gioco lo si trova solo su Windows Store, non su Steam), così come lo sono le directX 12. Come ogni app dello store Microsoft è gestita a tenuta stagna, e non come eseguibile: ciò impedisce modifiche ai file, e l'uso di molti programmi di terze parti per monitorare frame e catturare video-gameplay.
Inizialmente c'erano diversi problemi come: il mancato supporto al multi-gpu, texture non caricate, ambient occlusion non supportato bene, gestione sbilanciata della Vram. Queste magagne sono state risolte con patch successive, ed il gioco ora è giocabile: ma vi consiglio di munirvi almeno di una gpu con 2 gb di Vram.




Comparto audio: il doppiaggio è rimasto inalterato nei contenuti, ora senza sbavature nella sincronizzazione del labiale. La colonna sonora è, come nell’originale, di grande effetto. Da sottolineare l’audio rimasterizzato in multicanale 7.1

Commento finale: il punto debole del gioco rimane la narrativa, il cui contenuto non è certo profondo, di buona resa invece alcuni cliché. E’ l’elogio della potenza militare, dello splatter, dei muscoli, del linguaggio scurrile, e della gloria. Il gameplay tanto innovativo al tempo, ora è stato superato; ma risulta ancora godibile seppur un po' lento e macchinoso in confronto agli standard odierni.
Rispetto alla versione console non ci sono i restanti capitoli della collection (che su Xbox One erano gratuiti fino a dicembre 2015). Il lavoro di restyling è buono, ma l'ottimizzazione iniziale è stata claudicante, per via di un client ancora troppo acerbo. Gears of War rappresenta una pietra miliare: si è guadagnato un posto nella storia grazie al rivoluzionario cover system e alla solida co-op.


Pro:

  • Cover system al tempo rivoluzionario
  • Co-op online e server dedicati
  • Buon lavoro di restyling


Contro: 

  • Plot e caratterizzazione dei personaggi
  • Client e requisiti restrittivi


Voto 7,5



Fonte immagini: Google