Game of Thrones dei Telltale è caratterizzato da un'ottima atmosfera, fatta di sotterfugi, inganni, alleanze, macchinazioni e manipolazioni psicologiche
Non sorretta però da un altrettanto solido comparto tecnico
I primi due episodi fanno più da contesto; anche se i momenti importanti non mancano, né tardano a manifestarsi. In seguito si cominciano a scoprire alcuni altarini, e si palesa pian piano la voglia di provare a tornare ad un salvataggio precedente: si alimentano seducenti tarli su cosa sarebbe potuto accadere se solo avessimo fatto un’altra scelta. Ma non dimentichiamoci che i prodotti di Telltale, più che modificare in maniera tangibile il percorso, offrono un’illusoria libertà d’azione: anche se alcuni bivi morali sono crudelmente presenti e promettono importanti capovolgimenti, persino nella prossima stagione già annunciata.
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Prologo |
Iron from Ice
Storia: è ambientata tra la fine della terza stagione della serie TV e l’inizio della quarta. E tratteggia un Mondo duro, irto di ostacoli e traditori. La casata di cui giostriamo le sorti - con una mano non fortunata - è quella di Lord Gregor, capofamiglia dei Forrester.
Il destino ci riserva una scia di morte che avvinghierà sin da subito lo scudiero Gared Tuttle in un gioco di potere brutale e insidioso. Come ci hanno insegnato i romanzi di George R.R. Martin: nulla dura in eterno. I Re cadono e le casate si danno spesso sanguinolenti cambi di guardia. Ora tocca ai Forrester far fronte alle sventure dei loro protettori: gli Stark.
Questa famiglia, che andremo a conoscere, non ha avuto molto spazio nei romanzi: è una casata del Nord di secolare importanza per il flusso di armi, in virtù di ottimi artigiani; ma ora sono minacciati dai rivali Whitehill, sostenuti dai rinforzati Bolton.
La caratterizzazione dei personaggi è buona, a partire sin dal giovane Ethan. Ma qualsiasi sia l’approccio da voi partorito, il destino dei Forrester non sarà comunque scevro da ostacoli: a voi l’arduo compito di scegliere la via più sofferente o quella più diplomatica.
La scacchiera delle vicende è suddivisa in 4 storyline, legate ad almeno altrettanti personaggi chiave: ad Approdo del Re c’è Mira, sebbene all’inizio non sembri dare soddisfazioni si scoprirà una pedina molto malleabile (ingenua onestà, o astuzia machiavellica?); Rodrik a Castelferro è sicuramente uno dei personaggi più interessanti, il suo percorso è più delineato ma offre per questo una maggiore introspezione; Asher esiliato a Essos è forte e impulsivo, sostenuto da un’amica formidabile in combattimento, eppure dilaniata da una crudele vicenda passata; Gared è un personaggio inizialmente difficile da inquadrare bene, il suo percorso è simile (per certi versi) a quello di Jon Snow.
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Ops! Pare abbia interrotto qualcosa |
Attendere il momento giusto e ingoiare il boccone amaro, o affondare il gladio con impulsività?
Gameplay: meno interattivo del solito. Non ci sono né i mini-giochi o meccaniche aggiuntive (come il denaro di Fiona e l’occhio cibernetica di Rhys) visti in Tales from the Borderlands, né i blandi enigmi ambientali e il crafting di Minecraft Story Mode. Tutto ruota attorno ai profondi, tesi e ben scritti dialoghi, e ai semplici Quick Time Event che offrono maggiore dinamismo solo con Asher.
Questi ultimi stavolta mostrano un po' il fianco a causa della mancanza d’innovazione, e di un ritmo di gioco - che per esigenza narrativa - risulta più ragionato.
Come sempre le scelte più importanti saranno caratterizzate da tempistiche più stringenti. Devo ammettere che questo è il primo titolo dei Telltale che ha soffiato, in maniera seducente, alle mie orecchie istigandomi a ripartire da vecchi saves: la regia narrativa - che si è avvalsa della consulenza di Ty Corey Franck (assistente personale di George R. R. Martin) - ha mostrato scene cariche di tensione e cliffanger di forte impatto (molto importanti già nella serie tv).
Mi sono davvero appassionato alle vicende, e sono contento di aver giocato a Game of Thrones, ma ho digerito meno il finale non risolutivo, soprattutto perchè la trama ha sfruttato anche 1 capitolo in più rispetto alla normale struttura dei titoli della casa di San Rafael.
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Berskha in azione |
Ogni desiderio è legittimo per chi ha il portafogli gonfio (Ditocorto)
Comparto grafico: qui il discorso si fa complesso. Da un lato ho apprezzato l’ottima varietà delle location e la qualità delle immagini statiche nei momenti d’intermezzo; dall’altra non ho gradito per nulla la scarsa cura mostrata per i personaggi. Ma andiamo per gradi.
Ci sposteremo dal solare Approdo del Re (cuore del potere dei Lannister), al freddo Black Castle e la contigua barriera di ghiaccio, per passare al clima temperato della sede della casata dei Forrester, fino alle Terre avventurose oltre il Mar Stretto.
Lo stile estetico è caratterizzato da un mix tra l’effetto acquerello, sfruttato per cercare di dar forma alle espressioni facciali; e la tecnica della pittura ad olio per il resto del corpo e degli ambienti. Se questi ultimi si sono mostrati piacevoli seppur non perfetti, i protagonisti risultano però troppo teatrali, e addirittura quasi comici.
Le espressioni facciali sono poche, e spesso fuori tema, le parti del corpo sono statiche e sembrano appiccicate. Passare a questa tecnica non era semplice, poiché non si poteva più contare sul solito e semplice tratto di matita nera che da solo bastava a mutare espressione, come in altri titoli della Telltale a imitare lo stile espressivo dei fumetti. Sulla carta, l’idea di avere una sorta di quadro in movimento era ottima, ma la realizzazione finale non si mostra soddisfacente. Che i contorni delle immagini sarebbero stati poco definiti era una cosa da mettere in conto, vista la tecnica pittorica scelta, ma il tremolio tipico di molecole dilatate da temperature troppo alte è qualcosa che andava evitato.
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Mira (sulla destra) |
Comparto tecnico: più claudicante del solito. Nulla che impedisca di giocare, ma rompe un pochino l’atmosfera. Da segnalare: stuttering più marcato del solito, compenetrazione poligonale, glitch grafici, e aliasing.
Comparto audio: il doppiaggio, come sempre, è eccezionale. Per i personaggi più importanti della saga sono state implementate le stesse voci ascoltate per la serie tv della HBO. Questa volta c’è anche un notevole lavoro di pronuncia, a seconda delle location e della provenienza dei personaggi il timbro vocale (e lo slang) muta in maniera sensibile.
Analogie tra i personaggi (e le situazioni) del Gioco e quelli della Serie tv
Poi ci sono diversi personaggi originali - con brvi apparizioni - della serie tv, come Cersei Lannister, Tyrion Lannister, Jamie Lannister Margaery Tyrell, Jon Snow, Daenerys Targaryen, e Ramsay.
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Game of Thrones Telltale Recensione |
Commento finale: i personaggi e bivi morali sono elaborati in maniera astuta e coerente con i romanzi, e per questo bisogna fare i complimenti agli sceneggiatori. Vanno invece tirate le orecchie agli sviluppatori, che avrebbero dovuto riporre maggior cura sulle componenti grafiche e tecniche, di un gioco che mostra una forte personalità e solidità narrativa che meritava più impegno.
Pro:
- Atmosfere tipiche dei romanzi
- Personaggi
- Doppiaggio
- Sceneggiatura
Contro:
- Plot non conclusivo
- Parte giocabile più modesta del solito
- Tecnicamente più claudicante del solito
Voto 7,3
Fonte immagine principale: Google
Fonte altre immagini: Screenshot personali