The Amazing Spider-Man - Recensione

The Amazing Spider-Man ci riporta sul grande schermo il personaggio creato nel 1962 da Stan Lee per i testi, e Steve Ditko per i disegni


Un altro Reboot


Dopo la trilogia di Sam Raimi il reboot dell’uomo ragno viene affidato alle mani di Marc Webb, famoso più per la realizzazione di video musicali che lungometraggi. Fino al 2012 la sua unica opera cinematografica era stata la commedia sentimentale (500) Giorni insieme. Sulla carta la scelta era rischiosa, ma dopotutto bisogna pur fare esperienza. E non è un caso che la parte più riuscita, del titolo, scaturisca proprio dal feeling sentimentale tra Peter E Gwen.
A conti fatti però le idee nuove latitano, la trama e i personaggi si distaccano dalla precedente trilogia. Sebbene il titolo si chiami “Amazing” ci sono diversi elementi sottratti alla serie Ultimate. Ma andiamo per gradi.


Trailer ufficiale:




Trama


Il prologo ci mostra un Peter (di 7 anni) che viene affidato agli zii May e Ben in seguito a un incidente aereo che tronca le vite dei genitori. Quindi siamo catapultati al decennio successivo, con un ragazzo ormai liceale - presso la Midtown Science High School - alle prese con il bullo (ben riuscito) Flash Thompson (interpretato da Chris Zylka), e con la sua cotta per la compagna di classe Gwen Stacy, figlia del capitano di polizia.
Peter è un ragazzo appassionato di scienza, fotografia, e tecnologia: senza amici, cinico e immaturo.
Un giorno scopre nella soffitta di casa una valigetta dei genitori, con gli appunti di lavori d’avanguardia nel campo della genetica; riportano il simbolo della Oscorp Corporation, ergo Peter decide di recarsi lì - dove lavora un ex collega del padre, tale dott. Curtis Connors - ed indagare…


Le differenze con la precedente trilogia


La precedente opera era sicuramente più epica e romantica, più classica potremmo dire.
Il Peter interpretato, qui, da un ottimo Andrew Garfield (premio Bafta per il film Boy A) è però più dinamico, più vicino al teenager moderno. Molto diverso dal timido Peter interpretato da Tobey Maguire (candidato ai Golden Globe per il film Brothers).
Il senso di responsabilità (pesante) dovuto all’acquisizione dei poteri non viene elaborato in maniera canonica come nelle 3 opere precedenti, ma qui è più mediato: più lungo, e allo stesso tempo non completo al 100%. Garfield ci mostra una figura più impulsiva - quasi strafottente - sicuramente più immatura, un personaggio che deve imparare dai propri errori prima di capire il suo ruolo.
Ritornano in auge i dispositivi lancia-ragnatela auto-costruiti, rispetto alla ragnatela organica voluta da Sam Raimi originaria della versione Spider-Man 2099.
Il rapporto con New York è ora più realistico, ci sono infatti: scene più forti (più sangue), meno cotonate; forze dell’ordine caratterizzate da comportamenti più intelligenti; meno scene idealizzate ma anche meno romantiche (manca il bacio ”capovolto” tra l’arrampicamuri e la bella Mary Jane Watson).

The Amazing Spider-Man è un’interpretazione moderna con attori dinamici che trasmettono empatia


Mentre il film del 2002 è concentrato intorno ad una trama principale e bilancia meglio il ritmo tra scene action e drammatiche, quello del 2012 preferisce anche proporre più sottotrame (come i retroscena del lavoro dei genitori e il loro rapporto con la Oscorp), ma è anche più introspettivo (si concentra sull’uomo per tutta la prima parte più che sul supereroe, come i Batman di Christopher Nolan), e sviluppa di più il rapporto con gli zii Ben (interpretato da un buon Martin Sheen, famoso per il ruolo in Apocalypse Now) e May (interpretata da Sally Field, 2 volte premiata con l’Oscar).
Gwen Stacy nella trilogia è secondaria, e sfruttata male nel terzo episodio; al suo posto è resa centrale la figura di Mary Jane interpretata da Kirsten Dunst (nomination ai Golden Globe per il film Intervista col Vampiro).


Più credibili come liceali rispetto alla trilogia di Sam Raimi

Licenze sul fumetto


In The Amazing Spider-Man Peter acquista i poteri con una visita alla Oscorp (diversamente dal fumetto classico in cui è un ragno radioattivo al museo a morderlo).
George Stacy (interpretato da Denis Colin Leary, vincitore di un Golden Globe per la serie tv Rescue Me) non simpatizza per Spider-Man (nel fumetto invece è uno dei pochi, nella polizia, a vederlo come una figura positiva).
Gwen Stacy frequenta il liceo con Peter (nel fumetto incontra Peter alla Empire State University).
Richard e Mary Parker lavorano per la Oscorp, e hanno un ruolo fondamentale nella nuova rivisitazione (nel fumetto il loro impegno è marginale, e lavoravano per l’esercito).
Il Daily Bugle non ha un peso importante, così come nella serie Ultimate (nel fumetto classico è il quotidiano dove Peter trova lavoro).
Connors è uno scienziato che lavora alla Oscorp e studia il modo di far ricrescere il suo braccio destro, ed ex collega del padre di Peter (nel fumetto è un semplice ex chirurgo dell’esercito, e si trova in Florida non a New York).


I personaggi sono stati all'altezza?


Peter non è popolare, ma come anticipato non è il solito timido ragazzo che acquista sicurezza solo indossando la maschera, è invece una persona riservata che ha tramutato il dolore e la rabbia - per la perdita dei genitori - in cinismo che sfrutta anche come scudo contro ciò che può ferirlo. Questa sua aria da solitario non è negativa, lo rende invece affascinate, soprattutto  accostata alla sua genialità (che apprezziamo quando irrompe alla Oscorp, o quando risolve  velocemente un’importante formula su cui stava lavorando da anni Connors) che difatti cattura Gwen prima che Peter acquisisca i poteri.
Gwen Stacy (interpretata da un’ottima Emma Stone, vincitrice agli MTV Movie Awards per i film Easy Girl) è molto vicina alla protagonista del fumetto, sia come personalità forte e dinamica che nel modo di vestire.
Male Rhys Ifans (precedentemente Xenophilius Lovegood nel film Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1) nel ruolo di Lizard, assolutamente privo di spessore, che non rende solide le motivazioni nel passaggio da buono a villain; perde, quindi, il confronto a distanza con Willem Dafoe (celebre già in Platoon) nel ruolo di Goblin nel primo Spider-Man di Raimi.
Buona l’interpretazione di entrambi gli zii: Martin Sheen e Sally Field, soprattutto quest’ultima ingiustamente poco impiegata begli ultimi anni da Hollywood.

 Spider-Man (Andrew Garfiled) e Gwen Stacy (Emma Stone)


Tecnica


Il film esce nell’era d’oro del 3d e quindi non mancano scene messi più per sfruttare questa scelta artistica, mi riferisco  alle gru posizionate per aiutare il supereroe ferito a raggiungere l’obiettivo.
Gli effetti speciali sono migliori di quelli visti nella trilogia precedente, grazie ai progressi fatti negli ultimi anni.
Il montaggio è notevole, mostrando il piglio di prodotti a grande budget, anche le inquadrature sono impressionanti, e la scenografia mostra una cura certosina per i particolari.
Le scene al rallenty sono di ottima fattura; sulla parte prettamente tecnica non c’è nulla su cui recriminare.


Critica


E’ stato apprezzato il rapporto tra Gwen e Peter, e la maggiore agilità del supereroe in tuta rosso-blu, ma non la sceneggiatura firmata da James Vanderbilt (apprezzato per il lavoro in Zodiac), Alvin Sargent (2 oscar come miglior sceneggiatura per Giulia e per Gente Comune), Steve Kloves (celebre per il riadattamento dei libri di Harry Potter).
Non è piaciuta la mancanza di sezioni più leggere, come i siparietti comici innescati da J. Jonah Jameson nelle pellicole antecedenti; e  nemmeno il taglio più adolescenziale di questo reboot.
Ai fan non è piaciuta molto la commistione di generi tra la serie classica e la Ultimate.


Opinione personale


Il film è solido per tutta la prima parte; pur non eccellente nella storia principale (piuttosto scolastica), pur non rispettando per forza il fumetto originale, e prendendo molto dalla versione Ultimate (come la zia May più giovane, e quindi più caratterizzata della vecchietta solamente tenera della precedente trilogia, preoccupata di  come pagare l’affitto). La seconda parte è più action e perde il confronto con gli altri film usciti negli ultimi anni a tema eroi Marvel: su questo aspetto mi sarei aspettato decisamente di più.

Non amazing ma piacevole 


Mi sono piaciuti sia Garfield che Stone, hanno intrecciato un ottimo feeling. Devo ammettere che la nuova versione di Spidey seppur più vicina alla serie Ultimate è più al passo coi tempi. Il sarcasmo, l’impulsività, l’acutezza, e la spavalderia delle battute di Spidey durante i combattimenti si sposano meglio con questo attore, anche più credibile fisicamente perché slanciato, più agile, magro, senza un filo di muscoli: proprio come dovrebbe essere uno Spider-Man in erba.
Ci sono - come è giusto che sia, essendo media diversi, ed essendo prodotti di epoche diverse - licenze sul fumetto classico, ma vengono riprese anche situazioni (scartate dalla precedente trilogia) come il rapporto Peter-Gwen.

The Amazing Spider-Man



Cast: Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Dennis Leary, Martin Sheen, Sally Field, Irrfan Khan, Campbell Scott
Regia: Marc Webb
Distribuzione: Sony Pictures
Durata: 136'
Sceneggiatura: James Vanderbilt, Alvin Sargent, Steve Kloves
Fotografia: John Schwartzman (apprezzato soprattutto in Seabiscuit - Un mito senza tempo)
Scenografie: J. Michael Riva (impiegato anche nei primi 2 Iron Man)
Montaggio: Alan Edward Bell, Pietro Scalia, Michael McCusker
Costumi: Kym Barrett (precedentemente ha lavorato anche nei film della serie sci-fi Matrix)
Musiche: James Horner (vincitore di 2 Oscar in Titanic)
Data uscita: 04 luglio 2012
Genere: Avventura , Azione
Produzione: Columbia Pictures, Laura Ziskin Productions, Marvel Enterprises
Paese: USA
Formato: 3D e 2D


Pro:
  • Introspettiva sul personaggio
  • Feeling Peter-Gwen
  • Spider-Man più realistico 


Contro: 
  • Parti Action sottotono
  • Storia non indimenticabile



Voto 7





Fonte immagini: Google
Fonte video: Canale Youtube Sony Pictures Italia