Quantum Break della software house Remedy propone un intrattenimento sperimentale, tentando l'unione tra videogame e serie tv
Il destino è nelle nostre mani, in parte
Le decisioni espresse in gioco modificheranno - parzialmente - la miniserie girata con attori veri, che completerà idealmente ogni atto giocato. Questo avverrà in due modi: il ritrovamento di alcuni collezionabili sbloccherà scene inedite, mentre la nostra scelta durante i punti di svolta (di fine atto giocato) cambieranno alcuni eventi futuri (personaggi, documenti, vicende, ecc...). Un pò come l'espediente dell'effetto farfalla, ma non in modo profondo come visto ad esempio in Life is Strange; la storia principale infatti prevede uno plot già scritto per le sequenze più importanti.
Negli ultimi anni il concetto di videogame si è andato evolvendo
La narrativa, e i dialoghi tra i protagonisti anche qui, come in Heavy Rain, sono importanti tanto quanto le meccaniche di gioco, anche se non ci sono QTE. La narrativa è sì solida, ma non articolata come in The Witcher 3 Wild Hunt, e le meccaniche shooter sono semplificate anche se accompagnate dai poteri legati alla manipolazione del tempo. Quindi siamo un pò delle sorti di supereroi, anche se i tempi di cooldown non ci permettono di scatenare in qualsiasi momento le nostre potenzialità, come in un Prototype. Siamo un pò più vicini al concetto "temporale" visto in Timeshift (anche se quello è un fps, con abilità un pò diverse). Ma andiamo per gradi.
Storia: Jack Joyce interpretato dall'attore Shawn Ashmore (Robert "Bobby" Drake nella saga cinematografica degli X-Men), viene interrogato da una donna, alla quale spiegherà - a mò di voce fuori campo - gli eventi che andremo a giocare.
Il racconto parte il 9 ottobre 2016, Joyce è stato invitato dall'amico d'infanzia Paul Serene interpretato dall'attore Aidan Gillen (Petyr Baelish nella serie tv Il Trono di Spade) all'università di Riverport, direzione Dipartimento di Fisica. Paul ci mostra una macchina del tempo, partorita sulla base delle idee del fratello William Joyce interpretato dall'attore Dominic Monaghan (l'hobbit Merry nella trilogia de Il Signore degli Anelli). Qualcosa, però, accade prima che possa sopraggiungere William, e l'attivazione del macchinario provoca uno squarcio nello spazio-tempo che rapisce Paul, e rende instabile tutto il Mondo.
Braccati dalla Monarch (un'organizzazione molto pericolosa), tenteremo di mettere al loro posto tutti pezzi del puzzle per comprendere cosa sia davvero accaduto.
Gameplay: le meccaniche shooter sono molto semplici, possiamo contare su 3 macro categorie di armi, diversificate per danno e caricatore. Non offrono un gran feeling, ma risultano comunque piacevoli all'uso: una pistola, un fucile automatico, e un calibro pesante.
Pur essendo al cospetto di un Tps il cover system è semplificato, e non è possibile imbastire un approccio alla Gears of War (raggiungere una copertura, sparare, e proseguire verso il riparo successivo). Questa è una scelta di game design precisa, non una scarsa implementazione della meccanica.
L'idea alla base è quella di bilanciare il peso dei poteri con le sparatorie frenetiche, costringendoci al movimento continuo all'interno degli scenari (un pò come negli fps old school). Il sistema di coperture dunque è automatico, e valido solo in presenza di oggetti più bassi di Jack (colonne o altre macro-strutture, dunque, non offriranno un adeguato supporto). Non è possibile: passare - in maniera dinamica - da un riparo a un altro, come in Splinter Cell Blacklist; nè sparare dalla copertura senza inquadrare il nemico, come in Mafia 2; nè scavalcare un ostacolo come in Binary Domain, e manca, persino, l'attacco melée alla Alpha Protocol. Tutte queste mancanze però - come già accennato - sono bilanciate dal movimento continuo, e dai poteri
Rigenerazione automatica della salute, e 5 interessanti poteri
Non finisce qui perchè è possibile: potenziare i poteri succitati spendendo un tot di particelle di Chronon (dopo averle scovate negli scenari, alcune son ben nascoste), migliorandone le skill (minor tempo di ricarica, maggiore raggio d'azione, ...). Sono previste pure funzionalità extra, ma senza stravolgere completamente i poteri: ad esempio lo Scudo Temporale può acquisire la possibilità di curarci. Inoltre, non essendo prevista una sorta di barra del mana univoca, le nostre abilità godono di tempi di recupero indipendenti: ciò consente di combinarle secondo i nostri gusti.
Al termine di ogni atto, ci saranno gli episodi (di circa 25 minuti l'uno) della Serie tv
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Jack Joyce |
Puzzle e collezionabili
I.A: aggressiva e mobile. E' più che sufficiente per un action-adventure, ma non è particolarmente brillante nei pattern d'attacco; in rarissime occasioni i nemici si bloccano, e a volte escono allo scoperto facilitandoci l'eliminazione. La varietà dei lottatori è bassa. Sempre nello spirito di rendere le sparatorie frenetiche, gli avversari ci accerchieranno, e lanceranno granate nella nostra direzione per farci uscire allo scoperto. Incontreremo - nel proseguo - anche individui capaci di disattivare i nostri poteri, e altri ancora saranno immuni all'effetto della distorsione temporale.
3 sono i livelli di difficoltà selezionabili: facile, normale, e difficile. Ma quest’ultima è consigliabile per i veterani, giacché corrisponde al livello normale dei giochi di qualche anno fa.
Comparto grafico: la scenografia è ricca di dettagli, riuscendo a dare un'atmosfera realistica alle molteplici zone calcate; i diversi ambienti (Campus universitario, zone industriali, laboratori, ...) sono tutti credibili. La paletta cromatica vira tono in base agli spazi (chiusi e aperti), ed è ad ampio respiro: non è quindi circoscritta a poche varianti cromatiche.
Comparto tecnico: buona ma non eccellente il filtro di anti-aliasing, buoni gli effetti particellari.
Una menzione d'onore è d'obbligo per l'implementazione del motion blur, in grado di creare un'atmosfera unica durante la messa in essere dei poteri. Molto buoni: moderazione poligonale, post-processing, e giochi di luce.
Comparto audio: ottima l’effettistica, e la colonna sonora a cura di Petri Alanko. C’è tuttavia dell’asincronia nel labiale, mentre i contenuti in italiano sono piuttosto buoni.
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Quantum Break |
Commento finale: Il titolo di Remedy Entertainment, già autrice di Alan Wake, è un mix riuscito di elementi Tps e Action Adventure. E' un ibrido, dove il videogame incontra il piccolo schermo.
Le meccaniche shooter sono più che sufficienti, tuttavia non risultano profonde: non sono il fulcro del gioco, sono importanti anche le fasi discorsive. Quantum Break non è adatto a chi cerca solo uno shooter arcade, ma entrerà di forza nel cuore di chi è in cerca di una trama solida, anche se non originale. Il titolo è un blockbuster nel senso buon del termine, e allo stesso tempo risulta un'opera sperimentale (come succitato).
Microsoft ha già partecipato alla realizzazione di altri progetti cinematografici, come il film Dead Rising Watchtower (circa la serie Dead Rising) o le web series dedicate a Halo. Vedremo se ci saranno - d'ora in poi - altri progetti analoghi: l'impressione è che sia una strategia intelligente, ma non adatta a tutti i giocatori
Pro:
- Trama solida
- Buona gestione del ritmo (alto nelle sparatorie, basso durante i dialoghi)
- Sperimentale nel rapporto tra serie tv e videogame
- Recitazione
Contro:
- Meccaniche shooter banali
- Sezioni Puzzle non stimolanti
- Design dei livelli troppo lineare
Voto 8
Fonte immagini: Google