MXGP2 The Official Motocross Videogame - Recensione

MXGP2 ci mostra due novità gradite, e maggiori contenuti; purtroppo permangono gli atavici problemi della casa milanese



Curve morbide o a gomito, salti spettacolari o dossi: l'importante è imparare a gestire il peso

Chi si aspettava rivoluzioni in casa Milestone ne rimarrà deluso, ma i contenuti sono maggiori, e il multiplayer - una volta riempitosi - darà quell'adrenalina in più che dopo un pò viene meno nel singleplayer in questi titoli. Ma andiamo per gradi nell'analisi.

Gameplay: la modalità regina rimane la Carriera, stavolta riferita all'anno 2015; per i campionati Mxgp e Mx2. Ad accompagnarla troviamo altre modalità: MXoN, ovvero il Motocross of Nations, in cui i piloti vengono raggruppati in base alla loro nazionalità (vince la Nazione con la somma dei piazzamenti migliori); Stadium Series, caratterizzata da circuiti indoor (non realmente esistenti) più stretti e densi di cunette, per estremizzare lo spettacolo; Eventi Reali (modalità già proposta con MotoGp 14), ci fanno rivivere situazioni adrenaliniche realmente accadute, ci verrà richiesto infatti di ottenere le stesse imprese portate a termine dai piloti reali con gli stessi handicap. Completano il quadro le solite Sfide a tempo e  Gare Singole.
Le moto  sono caratterizzate anche stavolta dalle licenze ufficiali: Honda, Yamaha, Kawasaki, KTM, Suzuki, ecc... Inoltre il numero di piloti aumenta a 22.
La modalità carriera vanta 18 circuiti (più di quelli del precedente) realmente esistenti tra cui Assen, Drenthe, Maggiora, ... Il titolo ci permette di partire dalla Mx2 per arrivare alla MxGp, e potremo cambiare scuderia, spendere il denaro guadagnato in vestiario, upgrade per le due ruote (di marchi reali: Arrow, Yoshimura, ecc...) per migliorare dischi dei freni, scarichi, sospensioni, ... Che hanno impatti sensibili sulla guida, agendo su quattro parametri: accelerazione, velocità, manovrabilità, ed efficacia dei freni. Non aspettatevi comunque dei setting profondi come in titoli simulatori puri.
Gli sponsor del team chiederanno, via via, obiettivi da raggiungere per ottenere dei bonus. Si comincia dalle prove, per passare dalle qualifiche fino alla gara vera e propria, che è composta da due tappe con punteggi separati di 25 cadauna.

Partenza col botto, calca e giù tutti alla prima curva?


Il modello di guida è pressoché quello del predecessore

Eccetto per: l’introduzione della gestione della frizione a donare maggiore immedesimazione, e l'introduzione della dinamica legata alla deformazione del terreno con i solchi lasciati sulla terra da altri piloti che influenzeranno l’incedere dei corridori successivi. Ma non aspettatevi un impatto marcato di questa meccanica.
Sono, dunque, presenti sempre gli scrub per coordinare peso del pilota e della moto durante i salti: a seconda di lanci lunghi o corti saremo chiamati fare dei correttivi in aria, e tentare di recuperare quei secondi in più che l’avversario ci ha dato su pista
La parte strettamente simulativa è legata a diversi aiuti che è possibile deselezionare come la gestione combinata dei freni, alchè dovremo gestire separatamente anteriore e posteriore per un'esperienza ancora più intensa.
E’ presente il rewind che i puristi non apprezzano molto, ma considerando la gestione della fisica, poco curata, rappresentano un modo per correggere quegli errori causati da collisioni non plausibili e/o azzardi di piloti mossi da un IA non brillante.

Personalizzazione 


Nel multiplayer è presente la possibilità di scegliere gara e fisica (base o avanzata)


IA: non convincente. Gli avversari si comportano come se intorno a loro non ci fossero altri piloti: in aria come sullo sterrato, effettueranno manovre incuranti di chi sta loro intorno provocando scontri che strappano qualche risata, ma che sarebbero fatali nella realtà, asfaltando gli avversari neanche fossero interpreti di una gara di sopravvivenza. Questo perchè l'Npc non valuta bene la gestione degli spazi, comportandosi come se corresse quasi da solo. Ci si fa l'abitudine col tempo, e s'impara a capire come si muovono gli avversari per evitarli; comunque il problema è mediato da una difficoltà non elevata.
La fisica è l’atavico problema della Milestone, il rapporto tra mezzo (che sia a 2 o 4 ruote come in WRC 4) e il tracciato ha quasi sempre lasciato a desiderare: il sistema di collisioni tra piloti ed elementi esterni del tracciato non è plausibile, ma sicuramente divertente alla vista; del resto i titoli della casa italiana sono ibridi e non simulativi, quindi alcuni possono chiudere un occhio su queste imperfezioni.

Stadium Series


Comparto grafico: come nel predecessore gli ambienti sono allegri, e molto colorati con una predilezione per colori sgargianti, soprattutto per il vestiario dei piloti (tuta e casco).

Comparto tecnico: come al solito le animazioni e gli elementi in secondo piano (vegetazione e spettatori) sono realizzati in maniera approssimativa, mentre oggetti in primo piano presentano una cura maniacale per i dettagli (cartelloni pubblicitari, moto, piloti, e personalizzazioni di marchi famosi). Ci sono, poi, rari cali di frame-rate.
Buono, invece, il sistema d’illuminazione e alcune chicche, seppur scriptate: la tuta del pilota non è statica, ma è mossa dal vento; il fango, giro dopo giro, s’appropria della livrea delle moto (come nei titoli rally della Codemasters). I tracciati sono di buona fattura, con dossi, rampe, curve a gomito, e altre più morbide, ricostruiti sulla base delle controparti reali.

Comparto audio: rombi delle moto ed effettistica ambientale sono sufficienti. Anche qui non è stato fatto alcun passo avanti.

Titolo: MXGP2 The Official Motocross Videogame
Genere: Racing ibrido
Sviluppatore ed Editore: Milestone
Data di rilascio su pc: 7 aprile 2016

MXGP2 The Official Motocross Videogame - LucullusGames


Commento finale: ancora una volta a Milestone manca quel passo in più per elevare i suoi prodotti. E’ un peccato vedere tanto potenziale quasi sbriciolarsi per la solita gestione della fisica e dell’IA approssimativa. Resta un gioco comunque divertente, ma i suoi limiti non gli fanno ottenere i traguardi sperati, soprattutto perché i difetti sono riconosciuti e ripetuti nel tempo. Questo titolo esce sul mercato a 2 anni di distanza dal precedente MXGP e oltre che aggiornare: circuiti, piloti, e classi era lecito aspettarsi dei miglioramenti più consistenti, che non sono pervenuti.


Pro:
  • Il modello di guida non lesina tecnicismi... 
  • Una valanga di contenuti, più che nel predecessore
  • Inclusione della deformazione dei terreni


Contro: 
  • ... Ma si scontra con una gestione della fisica approssimativa
  • IA non esaltante



Voto 7,5




Fonte immagini: Google