Recensione di Pizza Express

Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa, vedrai che il mondo poi ti sorriderà (Pino Daniele cit.)


Gnam! Gnam!


Chi di voi si è cimentato a casa provando e riprovando a indovinare il mix, tanto semplice negli ingredienti quanto difficile da riprodurre anche per le pizzerie non napoletane? Personalmente mi ritengo un buon cuoco e riesco a riprodurre una buona pizza, anche se poi mi riesce più il ciaccino. Tuttavia devo constatare come non abbia mai mangiato una pizza migliore di quella tipicamente napoletana. Ma veniamo al gioco…

Storia: Gastone tutti personaggi del gioco sono animali antropomorfizzati — ha il viso di un gatto e vuole mantenere viva la passione di famiglia. Il padre era un ristoratore e lui decide di gestire una pizzeria, ma non ha ancora trovato un pizzaiolo e si rivolge, durante un picnic, alla sua amica Lucky la “bavosa” per un aiuto. Sarà proprio quest’ultima a consigliare noi come cuoco… Anche se poi avremo poi pieni poteri di gestione, ma questa scelta ha una valenza narrativa.

Gameplay: il titolo Onni Interactive viaggia su 2 binari. E’ fondamentalmente un gestionale, ma il minigioco per sfornare le pizze ci ricorda quei titoli mobile basati sulla sincronizzazione di pochi tasti da mettere in fila in poco tempo. 
Scelto nick ed età per il nostro alter ego, nonché dato un nome alla Pizzeria si inizia opzionalmente col tutorial di base. Partiamo col semplice minigioco: sulla sinistra troviamo i panetti (farina 00, integrale, e canapa) da stendere con un clic di mouse, dopo averli adagiati sulla spianatoia; si portano dunque sulla pizza i vari ingredienti posti in contenitori ubicati sulla parte superiore della schermata. 
Ogni tot secondi arriveranno degli ordini; via via potranno anche accavallarsi dunque bisognerà mantenere la calma e procedere spediti nella realizzazione culinaria, giacché una barra della pazienza (dei clienti) virerà via via dal verde al rosso. Esauritasi perderete l’intero ordine (può concretizzarsi da 1 a 6 pizze per volta). Ma la minaccia è insita anche nell’esaurirsi degli ingredienti, prossimi alla ciotola vuota dovremo richiedere un rifornimento: non c’è un magazzino quindi è direttamente il corriere a dover rifornire. 
Esaurito il turno lavorativo, che potrete variare attraverso il software di gestione del locale, termina il minigioco. 


Vediamo allora l’anima gestionale


Ci sono 5 voci importanti: Atmosfera, concerne l’acquisto di beni (aria condizionata, distributore di gomme, ecc…), e servizi (stabilire happy hour, sconto comitiva, ecc…), i beni poi possono anche essere rivenduti in mancanza di liquidità; Pubblicizzazione, fa riferimento ai mezzi per rendere noto il nostro locale (radio, spot tv, banner online, spam postale, volantinaggio, ecc…); Tavoli e Orario, come si evince da nome gestite numero di tavoli e orario lavorativo; Listino Pizze, per creare nuove pizze (nome e componimento) e modificare il prezzo; Gestione Cucina, per scegliere dal catalogo i vari ingredienti per le pizze (anche esotici come l’ananas), la qualità degli stessi, la capienza base dei recipienti, il corriere per il rifornimento (4 possibili)… Queste opzioni incidono ovviamente sul costo finale degli ingredienti.


L’iconico made in italy culinario diventa digitale


I.A: il minigioco è semplice, richiede solo di saper individuare il momento giusto per scegliere i rifornimenti. Gli ingredienti hanno un costo di gestione che poi incide sul bilancio, quindi non vanno sprecati. La gestione del locale invece si poggia sul trial and error. E importante l’equilibrio dei sapori: ogni ingrediente ha proprietà organolettiche specifiche da valutare tramite il pentagono del gusto. Il titolo premia di norma l’equilibrio ma ci saranno delle richieste specifiche dei clienti per inserire in catalogo pizze particolari (senza latticini, vegetariane, ecc…); mostrando sensibilità verso queste esigenze migliorerete la vostra popolarità. Scegliendo prodotti di qualità, offrendo servizi, e acquistando nuovi beni migliorerete il fattore Chic che consentirà di scalare la classifica della C.I.C.C.I.A (Circolo Intellettuali Culinari Che Intensamente Apprezzano), e diventare il locale più in voga del quartiere. Ce la farete in soli 30 giorni?

Sfide Extra: Arcade e Resistenza sono simili, si tratta di rimettere in piedi il minigioco sforna-pizze ma stavolta vi cimentate in classifiche mondiali. In Arcade avete 5 minuti per eseguire più ordini possibili, ogni ordine portato a termine elargisce un piccolo extra time. In Resistenza, potete continuare a soddisfare i clienti finché avrete punti reputazione, che diminuiscono quando fate aspettare il cliente.


L'italiano Simone Bellon ci prova, Greenlight risponde


Comparto grafico: pixel a 8-bit in stile GameMaker. A parte il fascino del tutto soggettivo, va detto che non ha aiutato la scelta operata: sul font per i dialoghi, all’inizio poco leggibili ma ci si abitua presto; e sulla grafica degli alimenti a volte confusionaria, riproponendo la pizza ai 4 formaggi sono incappato in uno praticamente invisibile una volta posto sul panetto, tanto che non capivo se l’avevo già messo o no sulla pizza.

Comparto tecnico: nessuna incertezza, il titolo è leggerissimo. Non presenta effetti speciali degni di nota.

Comparto audio: i temi da scegliere al jukebox a volte presentano toni troppo alti e stridenti, diventando alla lunga fastidiosi.


Commento finale: il plot narrativo seppur non profondo, risulta molto piacevole e ironico mostrando personaggi stravaganti e gag che ci strapperanno qualche sorriso. La storia ci fa staccare dal minigioco, divertente all’inizio ma che alla lunga stanca perché privo di stimoli nuovi. Peccato che le vicende finiscano di fatto dopo i primi 30 giorni… Si può continuare per sbloccare i numerosi achievement (160) ma a parte conoscere nuovi personaggi, coi quali scambierete brevi battute, non ci saranno nuovi capovolgimenti.

Voto 6,8




Fonte immagine principale: Google

Altre immagini: screenshot personali