Recensione di Jade Empire: Special Edition

Jade Empire ci propone una narrativa eccezionale, che incide profondamente sul gameplay, e sul proseguo delle vicende



Jade Empire è un Action-Gdr con un combat system variegato


La via del Palmo Aperto o del Pugno Chiuso? E’ la formula classica del bene e del male che funziona sempre, rotta solo negli ultimi anni dalla saga "The Witcher". Scelte difficili all'orizzonte vi porteranno verso l'una o l'altra direzione; anche se aleggia pure una terza via, più fosca e impervia, del resto… Ci sarà solo da fare, o non fare! Non ci sarà da provare!




Storia: impersoniamo un allievo del Maestro di arti Marziali Li, della scuola di Due Fiumi. Siamo chiamati ad affrontare un destino che ci porterà allo scontro con un potere enorme, che valica i confini del Mondo, e abbraccia quello degli Spiriti. Ci attendono numerose prove impegnative, e conoscenze da acquisire. Dovremo maturare e apprendere nuovi stili, vincendo pericolosi avversari e facendo la conoscenza di nuovi maestri. 

Gameplay: i dialoghi sono una componente importante, come in ogni Gdr che si rispetti, quindi possiamo provare ad adulare, irretire o aggredire l’interlocutore: monili vari possono accentuate le nostre capacità. Ma le nostre azioni non sono prive di conseguenze, avranno degli effetti sul proseguo dell’avventura. Qui vediamo un’impronta più vicina a Star Wars: Knights of the Old Republic, per rimanere in tema Bioware.
La patina Rpg la riscontriamo anche all’inizio: scegliendo il personaggio. Si parte da 7 concept pre-determinati, ma sui quali prossimo intervenire modificandone le statistiche base.
Il combat system è in tempo reale: dinamico e fluido. Segno che ci troviamo dinanzi ad un action-gdr in terza persona, più che ad un gioco ragionato come Baldur’s Gate.
Proseguendo gli eventi apprenderemo determinati stili, ognuno avrà un punto debole specifico per determinati nemici: arti marziali (corpo a corpo, poco efficace contro i golem), arti magiche (inutile contro i demoni), l'uso delle armi (inefficace contro i fantasmi), ecc… Ma esistono anche modalità di supporto, o d’indebolimento dell’avversario: non solo stili d’offesa dunque. Le scelte sono molto varie e consentono ad ogni tipo di giocatore di trovare la propria pace dei sensi.
3 sono i parametri che regolano il nostro personaggio: Concentrazione, riguarda le nostre capacità con le armi speciali; Corpo, banalmente concerne la nostra salute; Spirito, legato al Ki, determina la qualità degli attacchi magici.
Molto curata è anche la crescita del personaggio, basata sui classici livelli da conseguire attraverso quest secondarie e azioni varie (come sconfiggere il nemico, sfogliare testi, essere abili nella parlantina, ecc…). Crescendo il protagonista ha la possibilità di spendere dei punti in un particolare stile.
Potremo portare con noi, di volta in volta, un personaggio (ognuno diversificato per abilità d’attacco e supporto, nonchè per personalità). Un party però troppo risicato: manca quell’atmosfera che vedremo in Dragon Age: Origins dove Bioware ci regalerà invece battute vivaci, in-game, tra i protagonisti della nostra “compagnia”.


Il fascino di terre così diverse dalle nostre è unico


I.A: i nemici non brillano purtroppo per pattern d’attacco diversificati e stimolanti. E’ un action che ci offre diverse modalità d’intervento dalla nostra, ma che non punta alla profondità nei duelli.




Comparto grafico: ci sono le location tipiche dei gdr (boschi, paludi, caverne, zone portuali, villaggi, città, ecc… ) ma questa volta sono spiccatamente orientaleggianti, con colori e stili diversi dal solito. Una visone del tutto fresca per noi occidentali. Un'atmosfera unica che brilla di luce propria.

Comparto tecnico: è inutile negare che i molti anni sul groppone si vedono —soprattutto nello scarso numero di poligoni in fase di modellazione (sia ambientale che relativa ai personaggi) —inoltre si tratta pur sempre di un porting da una console — la Xbox — che già era nella fase terminale del proprio ciclo di vita.
C'è da dire che in questa special edition è stato fatto comunque un certo lavoro sia per abbassare i tempi di caricamento nonché di restyling sulle texture; chi non ha problemi a giocare titoli non moderni, potrà godersi un grande gioco: forse non apprezzato abbastanza in data di uscita.

Comparto audio: si adatta alle varie fasi di gioco, ci regala temi musicali piacevoli. Buono il doppiaggio in inglese, e il sottotitolato in italiano.

Commento finale: Jade Empire è un titolo story-driven — quindi manca quella libertà d’intervento tipica degli Elder Scrolls — ma riesce a catturare completamente, se piace il genere. 
Durante il viaggio, in una cultura antica e lontana dalla nostra ma molto affascinante, saremo chiamati a compiere delle scelte che condizioneranno non solo il finale, ma di volta in volta anche tutto il percorso intermedio: un po' come visto anche in Fable. Avremo compagni di viaggio che ci aiuteranno, altri che faranno il doppio gioco: ognuno ci aprirà una finestra diversa in questa zona orientale dell’antica Cina elaborata dalla software house canadese.


Pro:
  • Combat system
  • Ambientazione affascinante e diversa dal solito, per noi occidentali
  • Le nostre scelte mutano l'andamento della partita


Contro: 

  • Tecnicamente e graficamente datato


Voto 8,5


Extra: potreste incontrare dei problemi a far girare il gioco sulle versioni più recenti di Windows (soprattutto da W. 8 in poi). Qui trovate la soluzione adottata dal sottoscritto:
http://lucullusgames.blogspot.it/2015/07/jade-empire.html


Fonte immagini: Google