Rivisitazione del platform sbarcato su Amiga nel ’93, ci sono anche i livelli originali sbloccabili
All’epoca Sonic era un marchio fortissimo e le software house cercavano di proporre sistemi di gioco che avessero in comune il fattore velocità. Nascono dunque diversi esperimenti e tra questi ci sarà nel ’93 Superfrog, un titolo con una trama non originale ma un simpatico personaggio saltellante a destra e a manca a gran velocità.
E’ anche l’epoca delle prime sponsorizzazioni nei videogame, una pratica comune nei film ma non ancora massiccia nel medium videoludico. La bevanda che rende il rospo così forte è la Lucozade, che rappresenta anche il power-up per il nostro protagonista.
Dall’Amiga al pc dopo 20 anni. Questa è una conversione più semplice nei comandi, se volete cimentarvi con la sfida dell’originale dovrete sbloccare i livelli originali.
Storia: una strega invidiosa, trasforma un principe in ranocchio e rapisce la sua bella. Quando oramai il verde anfibio, sulle rive di un fiume, si crogiola nella sua disperazione ecco comparire, cullata dalle acque dolci, una bevanda energizzante… Il nostro si trasforma in Superfrog. Ora è pronto alla sua rivalsa.
Gameplay: 24 nuovi livelli, più altrettanti dell’originale da sbloccare, per un totale di 48 stage. Ogni tanto dovremo scontrarci con la strega in una sorta di Boss Fight. Si tratta di partire da un punto A per arrivare ad un punto B: saltando, correndo nel minor tempo possibile, raccogliendo monete e frutti, interagendo con elemento dello scenario per liberare il passaggio… Con un level design sviluppato sia in orizzontale che in verticale.
Sparsi nei livelli troveremo dei power-up che ci doneranno delle abilità: maggiore corsa, planata a mezzo di mantello, invulnerabilità, e ripristino della salute.
Sono presenti percorsi alternativi e passaggi nascosti.
Comparto grafico: il fascino del 2D e dei suoi pixel è rimasto intatto. I colori sono vividi e i personaggi presi dal mondo animale hanno tratti curvi e simpatici. Le location sono varie, differenziandosi molto le une dalle altre.
Comparto tecnico: I salti richiedono una precisione quasi millimetrica nell’originale, questo perché i titoli di una volta non erano longevi -vista la mancanza dei salvataggi- quindi puntavano su un alto livello di sfida resa ardua da hitbox volutamente punitive.
Comparto audio: preferisco i temi musicali dell’originale, sono semplici ma orecchiabili.
Commento finale: consigliato per passare momenti di svago soft e per i nostalgici dei giochi Amiga.
Note: se incontrate lag nei comandi disabilitate il Vsync