Recensione - Razer Tartarus

Un tastierino numerico per destrorsi dal buon rapporto prezzo/prestazioni



Comfort: discretamente adattabile: il poggia-polso è regolabile in 2 posizioni ed è gommato, la linea è forse un pò alta, trovo il logitech più comodo, ma questo è un giudizio personale. Il Razer Orbweaver vanta una regolazione maggiore.
I tasti centrali di movimento (W A S D) non sono purtroppo concavi come nel Logitech g13, e forse un pò piccoli, avrei preferito un design più vicino a quello Logitech.

Packaging: la scatola si apre a libro e presenta diverse informazioni sul prodotto. Presenta la classica colorazione verde fluorescente sullo sfondo nero. All’interno trovate 2 stickers col logo della casa madre e una guida rapida a colori. I driver come accade spesso, ormai, li dovrete scaricare dal sito del produttore.

Layout: 17 tasti programmabili a membrana (di qualità superiore rispetto all’entry level Nostromo, sempre di casa Razer) anti-ghost, più uno stick non analogico, denominato Thumb Pad, a 4 o 8 direzioni (da scegliere tramite software) anch’esso programmabile come se vi trovaste di fronte ad altri 8 tasti. Rivisto nel design, ora più comodo di quello implementato sul Razer Nostromo.
Non è presente un display, né un tasto per selezionare i profili di gioco ergo la selezione va fatta tramite software prima di avviare il gioco. 3 led luminosi individuano il profilo in atto.
L’anti-ghost permette di pigiare più tasti e recepire i comandi come indipendenti, senza sovrapposizione di linee di comando.
Mappare i tasti, secondo i propri gusti, è semplicissimo. Basta aprire il software Synapse 2.0, quindi pigiare su un tasto e scegliere un singolo tasto a scelta o una macro da riprodurre. Per le macro è possibile scegliere tra 3 ritardi pre-impostati o avviare una registrazione personalizzata per il delay tra la pressione di un (o più) tasti e la pressione del successivo.

I tasti sono retroilluminati consentendo di operare in condizioni di semioscurità o di buio completo.

La versione Chroma va oltre la versione standard con illuminazione statica: è possibile scegliere dei particolari effetti d’illuminazione, scegliendo anche quali tasti colorare in maniera differente per individuare gruppi particolari riservati ad azioni specifiche. Per una scelta tra ben 16,8 milioni di colori.

Switch Meccanici o a Membrana? E' indubbio che la corsa dei meccanici sia più veloce, ma la frazione di secondo in più è realmente sfruttabile in quelle azioni in cui lo stesso tasto va pigiato più volte. Nel competitivo online può portare dei vantaggi, per la modalità offline va benissimo la membrana. 

Analisi post-prova: lo stick è migliorato rispetto alla versione base presente sul Nostromo, risultando meno rigida e più malleabile della classica croce digitale dei Joypad; lo stick è pensato per sostituire i tasti di movimento (W A S D) soprattutto per il genere F.P.S. Personalmente non amo questa scelta, che trovo scomoda nelle lunghe sessioni oltre che prodroma di un periodo di prova per abituarsi a questa nuova impostazione. Preferisco invece usare lo Stick come telecamera, una funzione molto utile in titoli del genere RTS e MMORPG. Trovo altresì utile associare anche un mouse di qualità per accompagnare questo tastierino.

Tastierino Si o Tastierino No? In definitiva trovo questi dispositivi utili non solo ad evitare affaticamenti per muscoli e tendini, ma anche più adatti -rispetto ad una tastiera, visto il design più naturale- alle sessioni di gioco. Questo perché a poca distanza mi ritrovo solo i tasti che mi servono, annullando la funzione di quelli che potrei invece raggiungere per sbaglio nelle fasi concitate, evitando errori. Inoltre mi permettono di non alzare le dita dalla tastiera per fare qualsiasi cosa. 
Senza contare che si possono scegliere anche dei profili Desktop per aprire velocemente determinati applicativi e lanciare macro in grado di velocizzare la produttività, o semplicemente avviare determinate cartelle o programmi più semplici come internet o ancora usare lo stick per regolare lo zoom delle finestre, ecc..
Non vi fanno diventare dei fenomeni, questo è bene rammentarlo, anzi all’inizio dovrete ri-abituarvi a questa impostazione, ma alla lunga i vantaggi ci saranno, se apprezzerete questa periferica.

Commento finale: il software è meno immediato di quello della Logitech, ma risulta comunque semplice da apprendere. I vantaggi in termini di confort sono buoni, il rapporto prezzo/prestazioni è in linea col Logitech g13, anzi la fascia di prezzo balla meno. Rispetto a quest’ultimo perde il Dispaly e qualche tasto ma quelli che ci sono bastano, soprattutto perché si possono creare delle combinazioni per moltiplicare il numero di tasti. Ottimo per Moba e MMORPG
La versione Chroma non giustifica a mio parere l’esborso base di 20 euro circa in più. La retroilluminazione è presente anche nel Tartarus standard, solo è statica, senza effetti particolari. Non apprezzo la scelta di dare un solo anno di garanzia per un prodotto del genere di nicchia, bisognerebbe affezionare i propri clienti. La Logitech ne offre 3 con il suo G13.
I 20 euro in più rispetto al Nostromo, sono invece giustificati da una qualità maggiore dovuta ad un design rivisto, così come la qualità dei tasti a membrana.



·                     Requisisti di sistema: Windows 7 e successivi (10 incluso) / Mac OSX 10.8 o successivo.
·                     Peso: 370 grammi
·                     Lunghezza cavo: 1,8 metri rivestito in tessuto.
·                     Interfaccia: usb 
·                     Garanzia di 1 anno del produttore, conservate lo scontrino ed avrete il secondo anno di garanzia legale garantita dallo Stato italiano.
·                     Prezzo: 79.90 (versione standard), 99,90 (versione Chroma) sul sito Razer



Voto 8

Fonte immagini: Google