GRID Autosport è nuovamente in bilico tra realismo e spettacolo: ampi spazi di frenata e cura nell’attrito radente vs leggero sovrasterzo e “facili” sorpassi alla prima curva
Grid è un marchio notoriamente ibrido, galleggiante tra realismo e arcade: un po' come i primi Dirt
Il primo capitolo del brand (recensito QUI) virava leggermente più sullo spettacolo, e forse rimane la migliore ibridazione mai realizzata in ambito corsistico. Il secondo (recensito QUI) pur proponendo un sistema di guida divertente, è stato accolto tiepidamente; per i fan andava “fuori binari”, battendo decisamente troppo sull’approccio arcade.
Questo terzo episodio ritorna in bilico tra le due concezioni, ma coccola più la corsia simulativa. GRID Autosport non è comunque un titolo simulativo puro alla Assetto Corsa, tant’è che può essere giocato bene anche col pad. Questo modello di guida fa quindi tesoro delle critiche mosse dagli affezionati storici del franchise.
Questo terzo episodio ritorna in bilico tra le due concezioni, ma coccola più la corsia simulativa. GRID Autosport non è comunque un titolo simulativo puro alla Assetto Corsa, tant’è che può essere giocato bene anche col pad. Questo modello di guida fa quindi tesoro delle critiche mosse dagli affezionati storici del franchise.
Ciò che permea in tutti i capitoli è quell’atmosfera di festa, di celebrazione dell’evento sportivo; forse però, qui, tale aspetto si sposta più ai margini della carreggiata. Mi spiego: l’effetto perno (in curva) del primo Grid — poi ripreso in maniera semplificata anche da Driver San Francisco — enfatizzava l'elemento della spettacolarità ma lo incanalava nel sistema di guida. Mentre questo terzo episodio sposta l’allegria e la festa dalla pista a ciò che le sta attorno. Troviamo così stormi d’uccelli che cantano al nostro passaggio, fuochi d’artificio che spuntano dopo una curva in notturna, aerei che ci salutano sfrecciando in alto mentre sulle strade piovono pezzettini di carta colorata, e di tanto in tanto le foglie incontrano il nostro corso in una litania costante. Sicuramente è tutto pre-calcolato ma è anche armonioso… E in gara?
Qui stavolta regna la precisione e l’attenzione alla guida, si deve calcolare bene lo spazio di frenata e non si deve eccedere nelle sportellate (pena vistosi rallentamenti dopo un tot di botte alla lamiera). Per non parlare dell'estrema pazienza che è richiesta nelle gare Endurance, dove le sfide durano 8 minuti e un solo errore (causato dalla stanchezza) alla fine potrebbe compromettere l’intero percorso.
GRID Autosport abbandona il sistema dei fan e dei “Like” che caratterizzavano Grid 2, spostandosi su un contesto più maturo, forse persino un po' troppo serio per il franchise. Ma purtroppo non è più possibile creare e dirigere un team come facevamo in Grid 1, dove eravamo un pilota-imprenditore.
La stagione può prevedere delle Coppe, in cui tutti i partecipanti gareggiano con la stessa quattro-ruote: Mini, Lancia Delta, ecc...
Ogni singola gara — in base agli obiettivi del team e dello sponsor — darà dei punti esperienza, necessari per rendere disponibili nuovi eventi.
La modalità online, gestita dal Racenet, è più libera. Difatti troviamo soldi da guadagnare in gara, sì da permetterci di acquistare auto via via sempre più potenti e pure personalizzabili (per ottenere risultati migliori). I dlc garantiscono più auto, piste, e garage più ampi.
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Recensione di GRID Autosport - LucullusGames |
Gameplay: la Formula (B,C, ecc…) presenta auto leggere e dotate di una velocità e di un'accelerazione massima incredibili. Con queste monoposto bisogna fare attenzione ad entrare bene in curva. Lo spazio di frenata è ancora più ampio, sicchè frenare troppo tardi vuol dire perdere posti preziosi nelle curve strette, viceversa in quelle larghe GRID Autosport offre la possibilità di superare l’avversario anche in decelerazione (questo non è fattibile in altre competizioni). Qui i sorpassi devono essere più puliti, anche se poi vengono perdonati (più che in altre competizioni) quei contatti che dovrebbero invece essere fatali.
Le Muscle-car sono molto potenti e tendono a derapare facilmente, perdendo facilmente aderenza e secondi preziosi: con queste auto paga molto una guida pulita, più che il freno vanno sfruttate le decelerazioni. Le frenate, soprattutto quelle correttive, rallentano eccessivamente l'incedere, per cui è meglio effettuare dei piccoli strappi consecutivi, lasciando perdere le brusche frenate prodrome di collisioni.
Il Drifting è molto soggettiva come categoria: di solito o piace o si odia. Ho apprezzato la scelta di suddividere il punteggio ad ogni curva, in questo modo si capisce subito cosa correggere. In questa modalità si deve giocare molto col freno e con l'acceleratore, danzando il più possibile ai limiti dei cordoli. Non è difficile, ma richiede un minimo di tecnica.
In gara si può chiedere al compagno di spingere di più per recuperare più punti in classifica costruttori, oppure è possibile chiedergli di mantenere la sua posizione. Quest’ultima richiesta è molto utile quando il compagno ci precede: in tal caso, con questo comando saremo in grado di superarlo senza patemi. Questa strategia si potrebbe ampliare in futuro, per provare a tallonare “nemici” specifici in gara, un pò come accade in Formula 1.
E' poi molto interessante la scelta adottata per le penalità in gara: non ci sono secondi da sommare al tempo finale, ma (ad esempio) subito dopo il taglio antisportivo ci viene inibito (per qualche secondo) l’uso dell’acceleratore.
I.A: fino al livello "difficile" si combatte con avversari anche intraprendenti, ma mai troppo “cattivi”. Sicchè se si provano delle mosse un pò rischiose l’avversario (conscio del possibile e ardito sorpasso) si metterà da parte per evitare il contatto.
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Recensione di GRID Autosport |
Comparto tecnico: i più attenti noteranno del leggero stuttering. In generale va menzionata la buona scalabilità offerta dall’Ego Engine che permette di andare oltre i 60 frame (hardware permettendo). Il sistema d’illuminazione è buono, gli asset sono stati presi dal precedente capitolo.
I danni alle vetture sono in pieno stile Grid, nel senso che è sempre bello vedere i pezzi in volo dell’auto, ma i contati non provocano danni realistici. Le collisioni rallentano però la vettura e spostano l'asse delle traiettorie, compromettendo la prestazione. Tuttavia GRID Autosport permette di proseguire la gara anche con una ruota mancante.
Comparto audio: il canto dei motori è stupefacente. Sono buoni i suoni e i rumori ambientali, anche quelli in lontananza. Persino i temi musicali d’accompagnamento fanno bene il loro lavoro.
Titolo: GRID Autosport
Genere: Racing ibrido
Sviluppatore: Codemasters Racing
Editore: Codemasters
Data di rilascio su pc: 26 giugno 2014
Commento finale: mi piace vedere come GRID Autosport abbia messo al centro dell’attenzione la guida. E adoro vedere delle categorie di corsa così diverse tra loro, ma devo ammettere che alcune modalità andrebbero riviste. Si passa dall'eccessivo permissivismo della Formula, all'incredibile richiesta di pazienza da dedicare alle Endurance.
Chi cerca la sfida qui troverà pane per i suoi denti. Se invece siete alla ricerca della spensieratezza, magari tipica del secondo Grid, qui potreste invece subire della frustrazione iniziale. Non è un titolo per tutti, ci sono alcuni elementi di gara che vanno appresi. Se si viene da sole esperienze arcade s’incontreranno serie difficoltà.
Chi cerca la sfida qui troverà pane per i suoi denti. Se invece siete alla ricerca della spensieratezza, magari tipica del secondo Grid, qui potreste invece subire della frustrazione iniziale. Non è un titolo per tutti, ci sono alcuni elementi di gara che vanno appresi. Se si viene da sole esperienze arcade s’incontreranno serie difficoltà.
Pro:
- Mix di elementi simulativi e arcade
- Ritorna la telecamera interna
- Comparto grafico e audio
Contro:
- Sbilanciamento tra le varie categorie di auto
Voto 8,5
Fonte immagine principale: Google
Fonte altre immagini: Screenshot personali