Recensione di Star Wars Jedi Knight: Jedi Academy

Tutto quello che sarebbe dovuto essere Jedi Outcast



In seguito alle vicende accadute in Jedi Outcast, i Raven Software optano per un nuovo personaggio giocabile. Kyle Katarn, protagonista dei precedenti Dark Forces 1 e 2, di Mysteries of the Sith e jedi Outcast, è oramai divenuto nostro mentore…ora impersoniamo dunque jaden Korr, in rotta per l'accademia Jedi di Yavin 4 per ambire a divenire Cavaliere Jedi. Di lui potremo scegliere sesso e razza (umano, twi’lek, kel dor, rodiano, zabrak).
La nostra preparazione in accademia però richiederà più pratica rispetto al normale piano di studi; scombussolato questa volta dal misterioso culto dei discepoli di Ragnos.
Durante le circa 25 missioni potremo interagire con molti personaggi storici della saga di George Lucas, tra cui Luke Skywalker, Chewbacca e Kyle Katarn.
Le missioni non sono originali nelle meccaniche di fondo; si tratta grossomodo di mettere fuori gioco i nemici e imbarcarsi in alcuni semplici puzzle. Tra i mezzi disponibili ci sarà il famoso speeder bike.

Gameplay: nel proseguo degli eventi potremo decidere se completare l'addestramento Jedi, o se abbandonarci al più sensuale Lato Oscuro della Forza…per ogni missione spenderemo un punto e per ogni blocco di 5 missioni avremo il riassunto su quale via stiamo imboccando con maggiore interesse (luminosa/oscura).
Rispetto a Jedi Outcast, possiamo contare sulle doppie spade laser (di cui una lanciabile) e sul lightstaff l’arma a doppia lama resa celebre da Darth Maul (fornita di combo letali). Scegliendo invece la spada singola potremo variare anche lo stile di combattimento, come in J.O. (3 stili tra cui in più quello veloce e quello potente). Dunque è stato fatto un ottimo lavoro sul bilanciamento delle armi con pro e contro da meditare. Anche i poteri sono stati leggermente rivisti per una maggiore profondità d'intervento.

La maggiore critica a jedi Outcast, che tutto sommato era comunque un buon titolo, era l'essere troppo vicino alle meccaniche degli fps; risultando a tratti più una reskin in salsa Star Wars. Le missioni in Jedi Academy non si discostano poi molto dalla formula del predecessore; anche se le sezioni puzzle sono state leggermente migliorate e la linearità di fondo è stata accantonata dalla scelta, per il giocatore, dell'ordine con cui affrontare le vicende. Il lavoro ammirevole risiede invece nel poterle  affrontare con le armi e le tecniche più famose e affascinanti del lore della saga, cambiando completamente l'immersione e il punto di vista. Ciò non rappresenta solo una componente estetica, perchè incide profondamente nel gameplay.

Comparto grafico: gli sviluppatori ci regalano ambientazioni in perfetta sintonia con le atmosfere dei lungometraggi hollywoodiani. Varcheremo luoghi ben diversificati in grado di spaziare dalle lande desolate a borghi più affollati; non mancheranno siti evocativi come Tatooine e la base ribelle su Hoth.

Comparto tecnico: non eccezionale; il motore grafico di Jedi Academy è quello di Jedi Outcast, dunque si presenta datato già all’uscita del gioco e perde qualcosina già nel confronto con l’rpg di Bioware KOTOR; certo presenta qualche leggera miglioria rispetto a J.O. ma nulla di trascendentale. Quindi anche gli effetti di luce e particellari sono sottotono. Le texture sono in bassa definizione.
I movimenti del personaggio non spiccano per fluidità, soprattutto se avete giocato a titoli più recenti del franchise; probabilmente la migliore qualità in tal senso è quella raggiunta dall’action Star Wars: The Force Unleashed .

Comparto audio: buono come ogni titolo del brand, accompagnato anche stavolta dalle celebri musiche di John Williams.

Infine non mancano, come ci hanno abituati i prodotti ideati da Lucas (oramai di proprietà della Disney), di due finali alternativi; con un fattore rigiocabilità reso forse interessante anche dalla possibilità di provare nuovi poteri in una seconda run.

Commento finale: Jedi Academy è uno dei titoli del franchise più apprezzati, e se riuscite a chiudere un occhio sull'età che si porta dietro questo episodio (appesantita da un comparto tecnico datato già all'uscita) riuscirete a respirare l'aria tipica dei lungometraggi ricchi di quella semplicità e magia che hanno ammaliato molti fan, soprattutto dei primi episodi con Harrison Ford.

Voto 8