Recensione di Painkiller: Redemption

Purtroppo non c’è alcuna Redenzione, anzi il gameplay viene ancora più svilito: si affrontano orde ancora più numerose che in passato in spazi angusti, mosse da un I.A. molto scadente, con Boss Fight ridicole




Il livello artistico è calato a picco: non c’è più quel bel mix tra locations evocative ed effetti particellari, solo riciclo


 Gameplay: come accennavo il numero degli avversari è aumentato mentre le sezioni dei livelli sono diventate più piccole, non ha molto senso questa scelta. Dunque hanno reso inutile la differenziazione nella selezione delle armi: sono indistintamente più efficaci quelle con danno maggiore a distanza ravvicinata, come il fucile a pompa. Gli esplosivi rischiano di avere effetti negativi, colpendo anche voi, visto che sarete costantemente braccati a pochi metri da una calca avversaria senza la possibilità di muovervi molto visti gli spazi esigui.
Si tratta di superare dunque 6 livelli, divisi ognuno in sezioni da sbloccare con l’annientamento di tutti i nemici. Come modificatori ci sono le solite carte per i bonus.


E’ un’espansione stand-alone partorita solo per far cassa


I.A: scadente, i nemici sono veramente diversificati solo nell’estetica, il loro comportamento è identico. Vi vengono addosso per colpirvi, come se non ci fosse un domani; peccato non siano neanche molto lucidi, visto che spesso si colpiranno fra loro. Le Boss Fight non innalzano il livello di sfida, e non richiedono alcuna tattica: presentandosi solo prive di idee.

Comparto grafico: texture riciclate, e prive d’ispirazione. Modelli poligonali privi di carattere, per una veste grafica anacronistica.



Almeno rispetto a Resurrection non ci sono più montagne di bug


Comparto tecnico: sono passati 7 anni dal primo capitolo, ma tecnicamente non ci sono passi in avanti. Il titolo è mosso sempre dal solito Pain Engine… Almeno i tempi dei caricamenti sono leggermente scesi.

Comparto audio: come sempre musiche a base di heavy-metal.



Commento finale: se avete amato il primo - su steam è presente la versione black edition con annessa ottima espansione - lasciate perdere. Se proprio volete provare un altro capitolo puntate a Painkiller Overdose almeno offre un livello di sfida più impegnativo del capostipite.
Pro:

  • Nessuno


Contro: 

  • I.A. e level design dei livelli scadenti
  • Nulla di innovativo per il genere
  • E' solo un'operazione commerciale per far cassa


Voto 4,5





Fonte immagini: Google