Hard Reset è un Fps Cyberpunk, ispirato graficamente e con un gameplay old-style tattico e veloce
Gli statistici spesso fanno scommesse
Le chiamiamo previsioni per vestirle con con un tono professionale e scomodare formule matematiche, ma sono pur sempre scommesse... Pure i ragazzi di Flying Wild Hog hanno deciso di scommettere, puntando tutto su un gameplay alla vecchia scuola. Basato come nei gloriosi Doom, Unreal Tournament e Serious Sam su tanto movimento e sulla precisione nei colpi. Giocano un ruolo importante anche gli elementi ambientali e l'ottimo feeling con le armi.Niente fronzoli, niente collezionabili. L'I.A. ben scalabile (ma mai banale) è in grado di dare del sano filo da torcere, fino ad essere deliziosamente ostile alla massima difficoltà.
Completano il quadro un'ottimizzazione tecnica eccezionale, e una direzione artistica decisamente sopra la media: in grado di reggere da sola le mancanze del contesto narrativo. Hard Reset non è accompagnato purtroppo da un plot altrettanto ispirato.
Questa produzione indie ha vinto la sua scommessa. Non si tratta del ragazzo talentuoso che nel suo garage elabora prodotti come "Banished" o di figure più famose come Dean Dodrill che lavorando quasi in solitaria per partorire una fiaba come "Dust: An Elysian Tail". Ma parliamo comunque di un manipolo di sviluppatori che tuttavia hanno lavorato a titoli come The Witcher 2, Painkiller, Bulletstorm, e Sniper: Ghost Warrior, e hanno deciso di mettersi in proprio, sfidando l'industria di massa.
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Recensione di Hard Reset |
Storia: siamo catapultati nel 2436 in un futuro governato da macchine artificiali. Il quadro ci ricorda un pò Terminator e un pò Blade Runner. Impersoniamo il maggiore Fletcher, un mercenario della Corporazione CLN che - come nel cult interpretato da Harrison Ford - si ritrova (inizialmente) ad investigare su alcuni avvenimenti poco chiari. In Hard Reset la nostra avventura parte nel settore 6, un distretto di Bezoar City. Ovviamente non siamo finiti lì proprio per caso. Un evento passato incombe sul nostro personaggio, qualcosa che è accaduto nel Santuario, ma... Non vi svelo altro ;)
Gameplay: ci spostiamo all'interno delle diverse sezioni di gioco, sbloccando varchi, tagliando energia a congegni, o liberando l'area da cattivi nerboruti sintetici dalle dimensioni varie. Le taglie piccole sono fastidiose, un pò come i cani che abbaiano ma non mordono; ma occorre comunque fare attenzione alle ondate numerose perchè nascondono delle odiose palle robotiche kamikaze. Le taglie forti sono viceversa molto resistenti, e dovrete evitare assolutamente il contatto diretto: sfruttate ostacoli ambientali non distruttibili, e soprattutto fate un buon uso degli oggetti incendiari (bombole a gas, auto, cabine elettriche, condizionatori).
I Boss sono giganteschi
Come quelli visti in Binary Domain, inoltre sono armati fino all'ultimo chip.Non ci sono collezionabili nel senso moderno (file, audio-video o testi per approfondire la situazione), però sono presenti accessi segreti dove recuperare kit medici, upgrade e munizioni.
Il gunplay è pulito, ma vi scombussolerà non poco all'inizio. Con la pratica però rimedierete.
Le armi base apparentemente sono solo 2: un fucile con cartucce in piombo e uno al plasma. Ma nelle cabine per gli upgrade ci sono moduli e innesti umani da istallare, previo recupero delle celle arancioni. Con questi moduli il numero degli attacchi selezionabili (tramite rotellina del mouse) aumenta, e avremo finalmente a disposizione: lanciagranate, mine, lanciarazzi, emp, ecc... Inoltre per ogni modulo aggiuntivo selezionato, sul secondo tasto del mouse compare il mirino, o una seconda modalità di fuoco. Il sistema degli upgrade sembra complicato all'inizio, ma se mappate bene i tasti ne trarrete un grande vantaggio.
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Hard Reset - LucullusGames |
Comparto grafico: l'ambiente di gioco è molto evocativo. La paletta cromatica vive di contrasti tra il dark delle architetture fatiscenti e il neon di insegne e loghi virtuali, tipico dello stile cyberpunk anni '80. La veste artistica ammalia anche negli intermezzi tra un livello e l'altro, grazie ad un riuscito mix di tecniche grafiche e narrative in stile fumettoso: le vignette sono dipinte con un'efficace tecnica ad acquerello.
Comparto tecnico: il motore proprietario del team polacco è molto leggero e scalabile, con frame granitici e filtri ben implementati, tali da far invidia a produzioni triple A. E' buono anche il numero di elementi distruttibili, i quali aumentano un'immedesimazione resa già molto bene dagli effetti di luce e dai particellari.
Comparto audio: buona l'effettistica di spari ed esplosioni, ma sono sottotono le musiche.
Extended Edition
Include il dlc gratuito - messo a disposizione circa un anno dopo l'uscita del gioco - che contiene nuovi livelli, armi e nemici. Di fatto le nuove ambientazioni e la modalità Survival raddoppiano la longevità del gioco.Spesso assistiamo a produzioni in cui vengono tolte parti della trama per essere rivendute successivamente, anche a peso d'oro. Spesso i dlc vengono venduti addirittura in concomitanza con l'uscita del titolo base: è il caso di "Dalle ceneri", contenuto fondamentale per la trama di Mass Effect 3. Quindi voglio fare i complimenti a Flying Wild Hog che ha deciso, dopo mesi dall'uscita, di aggiungere questi contenuti gratuitamente. Grazie.
Hard Reset Redux
Questa release presenta una diversa disposizione dei nemici, nonchè una nuova tipologia di avversari: gli zombie-cyborg. E' stata aggiunta anche una nuova arma per il corpo a corpo: la cyber-katana, che dà il meglio di se quando accoppiata con lo scatto rapido (altra aggiunta).Anche il sistema d'illuminazione è stato rivisto per donare maggiore profondità agli ambienti, grazie ai maggiori contrasti. Inoltre i caricamenti dei livelli sono più rapidi.
Mi sarei aspettato però una massiccia revisione delle texture, visto l'appellativo "Redux", ma almeno le maggiori opzioni grafiche consentono ora una maggiore scalabilità.
Sinceramente non serviva una versione Redux, le remastered sono utili quando: ripropongono titoli che non erano presenti in versione digitale, riprendono prodotti di 15-20 anni fa per farli apprezzare al pubblico più giovane, o portano su pc delle ex-esclusive console.
Ma dal momento che sul mercato è ormai presente anche questa, se non avete mai giocato all'originale acquistate direttamente la versione Redux. Chi invece ha già finito a suo tempo il gioco, ne può fare tranquillamente a meno.
Titolo: Hard Reset
Genere: Fps
Sviluppatore: Flying Wild Hog
Editore: Gambitious Digital Entertainment
Data di rilascio su pc: 13 settembre 2011 - 12 luglio 2012 (Extended) - 3 giugno 2016 (Redux)
Commento finale: il punto debole del gioco è l'incedere dei fatti. Hard Reset non riesce mai a catturare il giocatore con la storyline. Tale aspetto non è curato come gli altri elementi, e stona con l'ottima tecnica grafico-narrativa usata. Ed è un peccato perchè il videogame in questione è una manifestazione d'affetto verso il gameplay abile e tattico. E ci ricorda che riempire di piombo le moderne I.A. non impeccabili è solo un'agevolazione dei nostri tempi, che nei momenti soft di una dura giornata di studio o lavorativa può anche bastare, ma che se si vuole una vera sfida i classici hanno sempre il grande fascino della vera competizione.
Per chi è troppo giovane, e vuole imparare come ci si muove in un fps, o per chi ha nostalgia dei tempi gloriosi, Bezoar City offre una buona rivisitazione moderna del passato.
Edit: recensione aggiornata in data 4 agosto 2017. E' stato aggiunto il paragrafo "Hard Reset Redux".
Pro:
- Meccaniche Old School
- Ambientazione Sci-fi
- Design Artistico
- La cyber-katana è un delizioso anti-stress (presente solo nella versione Redux)
Contro:
- ... Ma la trama poteva essere decisamente più profonda
Voto 8
Fonte immagini: Google