Recensione di Fallout 3 - Game of the Year Edition

Fallout 3 è uno di quei giochi che riescono a diventare parte di te, che ti lasciano qualcosa dentro perchè fatti con passione



Rispetto ai primi capitoli semplifica alcune meccaniche Rpg


Storia: siamo nell’universo creato da Tim Cain nel 1997.
200 anni dopo la scellerata guerra atomica del 2077. I residui di quella razza umana si sono riuniti nei Vault: bunker in cui riorganizzare una vita essenziale, scandita da leggi rigide, e momenti fondamentali della vita post-nucleare. Il Pip-Boy 3000 (compiuti i 10 anni), il test G.O.A.T. (compiuti i 16 anni) a rivelare la propria funzione (per il resto della vita) all’interno della comunità…
Già, ma le regole per il Vault 101 vengono scombinate la notte in cui il Dottor James fugge verso l’ignota Wasteland, sicché suo figlio (il nostro protagonista) destato dall’adorabile Amata è indotto a fuggire per potersi salvare, e non subire ripercussioni.
Corriamo verso l’esterno, e varcato l'ultimo passo siamo colpiti dalla luce, dalla libertà, dalla desolata e brulla Washington D.C… Ora inizia la grande avventura.

Recensione di Fallout 3  Game of the Year Edition

Atmosfera straordinaria: tante Quest e chicche da scoprire


Gameplay: i punti cardine sono l’esplorazione (non limitatevi alle missioni principali, ci sono una marea di chicche e zone da scoprire), il Vats (ricorda un po' l’ossatura dei classici giochi Gdr), e la crescita del personaggio.
Il vats ha un po' la funzione della vecchia pausa tattica, inoltre è fondamentale alle alte difficoltà in quanto garantisce una precisione maggiore. Potreste giocare il titolo anche senza, trasformandolo in un Fps, ma vi perdereste tanto in termini di profondità tattica.
Una volta attivato, avrete dei punti abilità da spendere. Contano ovviamente le statistiche del personaggio, e delle armi usate (come nei classici Rpg). Se non portate a termine subito lo scontro, potete optare per il combattimento in real time, o scovare un riparo per ricaricare i punti abilità, o ancora recuperarli subito tramite le droghe. Attenzione, queste ultime creano dipendenza: se non si smette in tempo di farne uso, danneggeranno le abilità S.P.E.C.I.A.L. il cui ripristino richiederà nuove dosi (in un circolo vizioso).

Il Vats, oltre ad essere molto efficace con armi da fuoco, offre nuove opzioni tattiche. Sparare: agli arti inferiori rallenta il nemico, e si può limitare la sua schivata; mirando a quelli superiori ne si inficia la mira; puntando direttamente alle armi consente il disarmo; rivolgendo il colpo alla testa lo si porta ad uno stato confusionale. Gli effetti variano in base al danneggiamento percentuale delle varie parti dell’avversario; azzerando poi la relativa barra, si ottiene la menomazione.

Sfruttando le meccaniche stealth si aumenta la probabilità del colpo critico unico, in grado di terminare istantaneamente l’obiettivo. In tal caso contano: peso (del personaggio), rumore dell’arma usata, illuminazione della zona (giocate con le ombre altrimenti sarete scoperti), velocità dei nostri movimenti (non bisogna correre).

L’evoluzione del personaggio non è restrittiva come nei passati esponenti del genere: se si commette qualche imprudenza nell'assegnazione delle caratteristiche, si potrà comunque rimediare perchè i punti da spendere sono molti. Le nostre abilità dipendono dalle Special, e da alcuni Perks: per migliorare gli effetti dei nostri talenti sarà richiesto bilanciare queste 2 caratteristiche.
Per ogni livello abbiamo a disposizione un Perk (nei primi fallout ne avevamo 1 ogni 3-4 livelli). Ve ne sono molti tra cui scegliere, ma ne verranno svelati di nuovi ad ogni successivo livello.
Scegliete una linea di condotta chiara sin dall’inizio: individuate delle skill e massimizzatele, ignorando le altre analoghe (es. se optate per usare armi pesanti, ignorate le leggere).

Carissimo, dici cheese, e...

Alcune Skills e Perks offrono opzioni alternative nei dialoghi


Ad esempio Medicina, svela un'opzione con un dottore a Megaton. Altre permettono, a volte, di evitare gli scontri; andando quindi oltre le normali risposte multiple della maggior parte dei Gdr.
Anche se, alcuni personaggi si fanno scappare piccanti marachelle che sarebbe stato interessante sfruttare maggiormente.
Una volta portata a termine la quest principale non sarà più possibile chiudere le secondarie in sospeso, né visitare territori inesplorati: al livello 20 c’è un perk per rendere visibile la mappa di gioco.
Il level cap (della versione liscia) è fissato a 20, ma lo si può innalzare con mod, o con le espansioni. Quindi andate direttamente di edizione Goty. Non temete, esistono comunque 20 bamboline da scovare, in grado elevare ulteriormente le statistiche.
Nelle zone della main-quest gli npc aumentano il loro livello in parallelo con l'avanzare di quello del giocatore, mentre nelle aree interessate dalle side-quest ci si può imbattere in qualsiasi cosa. Oltre agli stimpack si può dormire, ed in 1 ora recuperate tutto: diversamente da titoli come Baldur's Gate dove il tempo necessario variava in base ai danni. Alcune Quest sono mature, altre troppo semplici (possibile abbiano aspettato proprio noi per ritrovare 2 bulloni?) ma è un difetto tipico di molti Gdr.

I.A: non è la più brillante mai vista, una volta appreso bene il meccanismo del Vats. Mi sarei aspettato maggiore varietà nei pattern d’attacco avversari. Anche per questo aspetto esistono, comunque, delle mod in grado di innalzare la difficoltà, e aumentare le meccaniche survival.



Comparto grafico: animazioni sottotono (generalmente punto debole di Bethesda); bassa espressività nei volti, inoltre spesso ne si ritrovano di identici in pochi metri quadrati di distanza. Ma c’è un’atmosfera incredibile, grazie anche ad una linea d’orizzonte vasta. Le ambientazioni sono abbastanza varie tra di loro: supermercati, metropolitane, biblioteche, navi, grandi edifici, e rovine. La paletta cromatica s’adatta alle distese nivee della tundra, ai rustici climi temperati, fino al soffocante clima arido.

Comparto tecnico: le texture sono in bassa definizione, già per l’epoca. C'è un po' di stuttering e qualche crash di troppo. Ottima invece la fluidità.

Comparto audio: ci sono molti dialoghi, e sono scritti benino. Il lavoro di doppiaggio in italiano è tutto sommato buono, se consideriamo la grande mole di frasi, ma non è un risultato eccezionale: è preferibile l’inglese.

Commento finale: questa saga nasce dopo quella di Wasteland, il cui primo capitolo esce nel 1988 (la recensione di Wasteland 2 la trovate QUI); alcuni degli sviluppatori dei primi Fallout sono gli stessi del succitato gioco della inXile Entertainment.
Ma Fallout 3 ha un impostazione diversa. Non più una visuale dall'alto, e nemmeno un Mondo a 2 dimensioni: questo non muta solo l'estetica e l'inquadratura della telecamera, ma sposta l'attenzione anche di più sull'azione e meno sulle componenti Rpg, che difatti sono (in Fallout 3) più semplici, anche se sempre stimolanti. E comunque più soddisfacenti di quanto vedremo in Fallout 4.

Pro:
  • Atmosfera
  • Longevità
  • Meccaniche gdr non profonde come i primi titoli, ma migliori di quanto vedremo in Fallout 4


Contro: 
  • Tecnicamente non eccezionale
  • Sul lungo periodo diventiamo troppo forti (peccato veniale)


Voto 8,7



EXTRA:

- Console di comando




Fonte immagini: Google