DmC Devil May Cry è un reboot con cui i Ninja Theory osano stravolgere un personaggio carismatico, e mutare tutto l’ambiente di gioco inimicandosi i fan di lunga data
Alla Capcom sono un po’ confusi negli ultimi anni
Ciò che non deve invece preoccuparvi in questo caso è la qualità del gioco, il combat system è intelligentemente bilanciato ed è curata molto bene la crescita dei poteri del nostro protagonista. Il gameplay è la parte più riuscita: è stimolante apprendere nuove tecniche e abilità per dare sfogo alla nostra fantasia, e realizzare combo sempre più varie e pericolose.
Storia: ambientata nel mondo contemporaneo. Dante è giovane e non ha memoria di chi sia, conduce una vita sregolata e circondata di continue e sconosciute belle ragazze; ma sa di essere fuori del comune, riesce a vedere i demoni e cacciarli con Ebony e Ivory.
Nella sua roulotte, nei pressi di un Luna Park, verrà attaccato da un pericoloso Demone Cacciatore, e qui che farà la conoscenza di Kat: dotata di notevoli poteri psichici, e seguace dell’Ordine diretto da Vergil. Il suo aiuto sarà fondamentale per far luce nel suo passato, e scoprire ciò che stà dietro la potente multinazionale capitanata da Mundus, radicata tra il Limbo e la Terra.
Nella sua roulotte, nei pressi di un Luna Park, verrà attaccato da un pericoloso Demone Cacciatore, e qui che farà la conoscenza di Kat: dotata di notevoli poteri psichici, e seguace dell’Ordine diretto da Vergil. Il suo aiuto sarà fondamentale per far luce nel suo passato, e scoprire ciò che stà dietro la potente multinazionale capitanata da Mundus, radicata tra il Limbo e la Terra.
Gameplay: il nostro, essendo stato concepito dall’amore tra il demone Sparda e l’angelo Eva, può contare sia su armi demoniache che angeliche, tutte potenziabili: le 2 pistole su citate, la Rebellion (spada), l’Osiris (falce angelica debole ma veloce), l’Arbiter (ascia demoniaca potente ma lenta, utile a scagliare lontano gli avversari), gli Eryx (guanti per attacchi melée), il Revenant (fucile a canne mozze), il Kablooey (efficace nel Limbo quanto inutile nel mondo umano). A completare il quadro tattico c’è il Devil Trigger, in grado di potenziare temporaneamente Dante donandogli anche la storica capigliatura nivea.
Il combat system è veloce e dinamico con alcune armi sempre richiamabili, senza esser per forza equipaggiate. I 2 rampini possono essere sfruttati sia per richiamare a sé i nemici e finirli, sia per raggiungerli togliendoci di dosso una pericolosa calca avversaria; mentre al armi ad area possono essere usate per allontanare avversari scomodi in determinati momenti. Rimanere sospesi in area apre le possibilità a differenti combo, oltre che gestire in maniera più intelligente lo spazio di gioco giocando sul volume dello scenario.
Più articolate saranno le combo maggiore sarà il punteggio finale, peccato non sia presente un efficace Lock-on sul bersaglio che avrebbe innalzato la tattica in combattimento.
Di notevole pregio il level design, non solo ispirato per i combattimenti ma ricco di spunti esplorativi con segreti da scoprire dopo aver sviluppato le tecniche necessarie (una soluzione che ricorda un po’ l’avanzamento visto nei 2 Darksiders). C’è infine del backtracking opzionale, per chi è desideroso di andare oltre i contenuti necessari alla conclusione della trama principale.
Un grande action dinamico e veloce che rende meno amara la mancanza su pc di titoli come Bayonetta e Dante’s Inferno
I.A: di buon fattura, ma vi consiglio di non partire con il livello medio di difficoltà poiché una volta apprese bene le tecniche più efficaci potreste avvertire un leggero calo di ostilità nemica. Ad ogni modo anche gli Hardcore saranno felici di sapere che alla massima difficoltà sbloccabile avranno pane per il loro denti. Con il proseguo dell’avventura l’impegno richiesto sale, e diventa fondamentale apprendere i punti deboli dei diversi nemici, e attuare il giusto stile di combattimento; passare velocemente da un’arma all’altra non sarà più una questione stilistica, ma una necessità impellente. Mi sarei invece aspettato maggior numero e cura nei pattern d’attacco nelle sezioni Boss Fight, ove manca anche un po’ d’originalità: ma nulla di preoccupante, diciamo solo che si poteva sfruttare questo capitolo per innovare un po’ il genere action in generale, ma non è stato così. Restano comunque momenti di notevole fattura accompagnati da un forte senso di soddisfazione dopo un lungo scontro.
Comparto grafico: molto ispirata la direzione artistica, ottimo il lavoro svolto tra i mondi paralleli; sono riusciti a caratterizzare tanto l’ordinario mondo umano quanto sbizzarrirsi sulle aberrazioni del Limbo. La stessa cura è stata rivolta anche per i modelli demoniaci, anch’essi ricchi di particolari. I colori mutano con lo scenario: scuri in presenza di demoni, quanto chiari e volutamente confusi e mescolati nell’indefinito nelle sezioni oniriche.
Comparto tecnico: l’Unreal Engine 3 muove il titolo Capcom. E alcuni sue tipiche imperfezioni sono presenti: soprattutto nel caricamento di alcune texture, ma nulla che intacchi minimamente il lavoro eccezionale degli sviluppatori, a parte forse una telecamera che sarebbe potuta essere posizionata meglio in alcune fasi platform.
Comparto audio: buono il doppiaggio senza stupire, ottime le musiche di matrice rock; anche se quelle del terzo capitolo erano più ispirate.
Commento finale: il nuovo look di Dante cerca un pubblico giovane. E' innegabile che il profilo originario avesse maggiore carattere, ma è anche vero che non sempre si riesce ad accontentare generazioni differenti quando diventa necessario ringiovanire una saga. Il mio consiglio è andare oltre il character design partorito dal team britannico, e gustarsi un action veloce dal combat system notevole.
Pro:
- Combat System notevole
- Esperienza molto scalabile grazie ai tanti livelli di difficoltà
- Graficamente ispirato
Contro:
- Il nuovo personaggio di Dante non piacerà ai fan di lunga data
Voto 8,7
Fonte immagini: Google