Recensione di Tom Clancy's Splinter Cell Double Agent

Tom Clancy's Splinter Cell Double Agent è un ottimo Stealth: I.A. affinata, e trama più cinematografica; ma quell’aiutino a mò di semaforo, e la scomparsa dei medi-kit lo mettono un po’ più in basso di Chaos Theory



Si perde, per noi italiani, il doppiaggio di L. Ward


Seppur la saga di Splinter Cell sia fortemente ancorata alle meccaniche stealth, riesce sempre a dare al giocatore un'incredibile mole di possibilità nell’affrontare situazioni diverse; questo è il pregio maggiore del brand. Ancora oggi dona soddisfazioni incredibili mettere in pratica idee diverse per raggiungere il medesimo obiettivo. C’è da sottolineare che il level design, rivisto, costringerà a forzare le meccaniche classiche: l’ombra non potrà sempre essere la nostra alleata e questo potrebbe deludere i vecchi fan.

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Storia: Islanda, l’agente Third Echelon e la recluta Hisham Hamza sono sulle tracce di un’arma d’interesse per il terrorista della J.B.A. Takfir… Ma la missione va annullata: Sarah, la figlia di Sam Fisher è morta. Il nostro, corroso nell’anima, non riesce a trovare la pace, accetterà dunque incarichi via via sempre più pericolosi… Finchè verranno richieste le sue abilità per infiltrarsi, e poi scardinare - dall’interno - la Jhon Brown’s Army.
Nei panni di un detenuto nel penitenziario di Ellsworth saremo messi alla prova: ci verrà richiesto di eliminare uno scomodo testimone. La prima delle tante prove a cui saremo chiamati per guadagnarci la fiducia delle alte sfere dell’organizzazione terroristica. Dovremo eseguire contrordini rispetto alle missioni N.S.A. Saremo chiamati a barcamenarci tra il più classico cliché della lotta tra il bene e il male, ma starà a noi scegliere le nostre azioni, le cui ripercussioni (compreso la decisione se elidere o meno il filo della vita di determinati personaggi) peseranno, poi, sui finali disponibili.

Fase di studio

Gameplay: poche migliorie. Le meccaniche in senso stretto rimangono pressoché immutate, la novità risiede nei bivi narrativi. Sono gli anni in cui le influenze del cinema cominciano a farsi più presenti: l’industria videoludica continua a crescere e si cerca di rinnovare i prodotti attraverso sceneggiature più curate, e riprese con angolature ad ampio spettro. Muoversi nell’ombra e mettere fuori gioco l’avversario a mani nude rimane l’opzione migliore, ma quando saremo costretti a terminare i nemici in zone non affollate avremo tutti i fantastici gadget (già noti) a disposizione per evitare di far scattare gli allarmi. Siamo attrezzati bene nel corpo a corpo e discretamente per le sparatorie, ma dovremo evitare lo scontro diretto se non vorremo innalzare irrimediabilmente verso l’alto il completamento della missione. Per sbloccare tutte le risorse bisognerà portare a termine alcune missioni secondarie.
Stavolta la varietà di scenari, con situazioni diurne e spazi aperti, limiterà lo sfruttare del classico sistema delle ombre; bisognerà, dunque, elaborare tattiche diverse rispetto al passato. Altra novità - segno dei tempi - è la scomparsa dei medi-kit, a fronte di una rigenerazione automatica della salute in presenza di situazioni sicure.

Tom Clancy's Splinter Cell Double Agent


I.A: rivista. Alla difficoltà maggiore, le sentinelle hanno un comportamento più reattivo e attento ai nostri movimenti, se allertate metteranno in essere un diverso pattugliamento del percorso.

Comparto grafico: le location sono più curate, la paletta cromatica è più varia, e non incentrata solo su toni scuri.

Comparto tecnico: migliorie all’Unreal Engine 2.5 ci regalano shader, effetto pioggia su visore, effetti particellari (soprattutto fumo ed esplosioni), e sistema d’illuminazione migliori. Sono state riviste anche le animazioni dei personaggi, ora più credibili.

Titolo: Tom Clancy's Splinter Cell Double Agent
Genere: Stealth
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Editore: Ubisoft
Data di rilascio su pc: 19 ottobre 2006

Comparto audio: effettistica ambientale buona; peccato per il cambio della voce del personaggio principale. Buono in generale il doppiaggio.

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Commento finale: l’idea dell’agente sotto copertura e del doppio-gioco è vincente, peccato che la trama non riesca fino in fondo a creare empatia col giocatore: le scelte non hanno sempre un effetto marcato, e le scene d’intermezzo dovevano essere più curate per migliorare l’immedesimazione. Anche il risvolto psicologico poteva avere un peso maggiore, risultando più incisivo nel gameplay. In definitiva ci sono ottime idee, ma non una forte volontà di provare davvero a innovare il genere.


Pro:
  • Trama cinematografica
  • IA migliore
  • E' sempre un grande stealth

Contro: 
  • Rigenerazione automatica della salute
  • Doppiaggio orfano di L. Ward


Voto 8


Fonte immagini: Google