Call of Juarez rispolvera l’arido deserto videoludico, che invece su grande schermo ha reso celebri John Wayne e Clint Eastwood
Giù la Testa
L’atmosfera di C.o.J è resa molto bene tra duelli, lampade ad olio (efficaci per incendiare creando diversivi o snidare gli avversari), corse a cavallo, archi indiani, ed armi usurabili in stile Spaghetti Western. Ottima l’ambientazione con la tipica fauna e flora intrisa di Sentieri Selvaggi. Il titolo mescola elementi differenti, adventure e stealth, per tentare d’innovare un genere, quello fps, che in quegli anni incomincia a copiare più i modelli passati che guardare a nuovi orizzonti; e sfrutta anche meccaniche intelligentemente riviste.![]() |
Niente di personale Amico |
Storia: iniziamo con Billy The “Candle” che non ha né la personalità del Texano dagli Occhi di Ghiaccio, né l’empatia del Piccolo Grande Uomo.
Abbandonato dal padre, appena venuto al mondo, e caratterizzato da una pelle dal pigmento più colorato rispetto alla popolazione bianca della sua cittadina, Hope, in cui a parte la madre ha collezionato diversi nemici: a cominciare dal patrigno e dallo zio (uomo di fede), fino allo sheriffo. Eppure è costretto a tornare all’ovile, giacchè non è riuscito nel grande sogno americano. Niente Oro di Juarez per Billy, che non immaginava certo di ritrovare i genitori ammazzati ed essere accusato dallo zio per l’atroce delitto: inizia dunque la tipica cinematografica sincopata caccia all’uomo.
Le vicende si dipanano attraverso i 2 protagonisti: Billy e Ray. Saremo chiamati a immedesimarci in entrambi…
I Techland alla scoperta del vecchio west
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Capolinea |
Nei panni del cattivone Ray, invece, assumeremo l’anima dello spavaldo e veloce pistolero: revolver, fucili, ed esplosivi… Decisamente, il nostro, non si prende la briga di passare inosservato. Ed ecco la modalità duello: allo scadere del timer siamo chiamati a mimare l’estrazione della canna rovente attraverso il mouse, dunque mirare alla testa del nemico. Si tratta d’una rivisitazione del bullet time tanto caro a FEAR e Max Payne: ecco due mirini trascinarsi lungo il nostro display fino a riunirsi al centro, attimo in cui cogliere il nemico impreparato e sfidare la sorte con il giusto tempismo.
Le armi vantano una discreta variabilità: nel numero del pallottole del caricatore, precisione dei colpi, e stato d’usura casuale; è fondamentale tenere sotto controllo proprio lo stato del “ferro” per non incappare in spiacevoli sorprese.
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Recensione di Call of Juarez - LucullusGames |
Comparto tecnico: il motore grafico proprietario, il Chrome Engine ci restituisce, per l'epoca, un ambiente vivido e realistico con ottime texture e modelli poligonali fedeli all’immaginario del pericoloso e avventuroso West. Da menzionare l’elevata scalabilità, grazie alle notevoli voci del menù, a differenza dei moderni porting da console. Le Ombre dinamiche, non sono molto realistiche, decisamente d’altra foggia gli effetti di luce e particellari, in grado di mettere in essere un ottimo effetto sfocatura.
Comparto grafico: Sergio Leone diceva di C. Eastwood: “Ha soltanto due espressioni: una col sigaro e una senza” fortunatamente per noi la mimica facciale dei protagonisti è buona, considerando gli anni alle spalle. La polvere alzata nel deserto partorito dagli sviluppatori polacchi è credibile, e le pistole fumanti - ancora oggi - sono un bel vedere. Le movenze del protagonista sono un po’ legnose per i tempi moderni, ma ci si abitua.
Titolo: Call of Juarez
Genere: Fps
Sviluppatore e Editore: Techland
Data di rilascio su pc: 12 giugno 2007
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E' ora di divertirci |
Pro:
- Ambientazione carica di fascino
- Doppio approccio: Stealth e Fragoroso
Contro:
- Doppiaggio in italiano
Voto 8
Fonte immagini: Google