Recensione di Call of Juarez Gunslinger

Call of Juarez Gunslinger omaggia l’atmosfera del Selvaggio West: i colori, gli odori, e gli iconici luoghi sono incastonati alla perfezione

 


I Duelli sono il fiore all’occhiello, dopo averci preso la mano


Gli fps hanno due elementi critici: la linearità e i corridoi. I Techland disarmano la prima con un escamotage, attraverso una narrazione in divenire: Silas racconta le sue vicende tra un bicchiere e l’altro, abbellendo un particolare o dimenticandosene un altro, per poi rimembrarlo. Ciò impatta direttamente sul gameplay poiché il nostro percorso muterà durante il racconto: spunteranno vie di fuga, sentieri alternativi, rifornimenti, ecc…
E se proprio il ricordo non è lucidissimo - il nostro è un gran bevitore, e la lucidità andrà sbiadendosi -  e ci troveremo nel bel mezzo di una via senza uscita, asserragliati dagli indiani… Ecco che interverranno gli ascoltatori del Saloon facendo leva su voci di corridoio, libri, e racconti terzi: dopo qualche battibecco, e rivisitazione del racconto, finalmente comparirà dal nulla la scappatoia… Nel frattempo dovremo solo cercare di salvarci lo scalpo, in attesa della versione più plausibile. I racconti di Silas impattano anche sulle munizioni: a volte rimarremo a secco di cartucce, finché la leggenda del West non ricorderà dove si trovassero i rifornimenti.
Il rischio corridoi invece è accantonato grazie ad un grande colpo d’occhio sull’ostile e selvaggio West. Non possiamo andare dove più ci aggrada, ma i limiti delle mappe - non vaste - sono mascherati da un design ambientale illusoriamente vasto.


Male, male... Posizione decisamente sfavorevole


Storia: Abilene, Kansas, anno 1910. Una figura stanca e determinata entra nel Saloon, alcuni avventori riconoscono il viso, è Silas Greaves -famoso cacciatore di taglie- sorpresi e affascinati gli offrono subito da bere in cambio di una delle sue vecchie storie. Il Vecchio ci accompagnerà in un percorso lungo trent’anni tra i protagonisti troveremo i fratelli Dalton, Pat Garret e Jesse James, Billy The Kid…ma i racconti nascondono anche un fil rouge, con annesso doppio finale.

Collezionabili
Gameplay: arcade negli scontri, e più tecnico nei Duelli. Combat system standard: possiamo contare su fucili a 2 mani (da caccia o a pompa), pistole (revolver micidiali ma con scarso caricatore, a canne mozze), doppie armi, e candelotti di dinamite. Un arsenale limitato nella varietà, ma in linea con l’epoca; certo si sarebbe potuto aggiungere qualche arma in più, giocando anche sulle leggende del vecchio West… 
Completa il quadro una rigenerazione della vita automatica.
Ad aumentare la varietà ci pensano: la modalità Concentrazione, il Sense of Death, i Quick Time Event e i Duelli. La prima è una sorta di Bullet Time (rallenta il tempo intorno a noi, visivamente i nemici vengono evidenziati in rosso, e siamo in grado di schivare i proiettili). La seconda è un’ultima chance che ci viene concessa - in taluni casi - per schivare, all’ultimo secondo, il proiettile a noi fatale, spostandoci sul lato opposto; in caso di successo saremo in grado di terminare l’avversario con un sol colpo senza prendere la mirra, e recupereremo una piccola parte della barra di salute. I QTE - spesso odiati dai giocatori (perché noiosi in caso di ripetizioni di azioni non andate a buon fine) - in Gunslinger esaltano invece solo la rapidità: si tratta di eliminare in successione gli avversari in un sol colpo, ma se non siete stati abbastanza veloci non li ripeterete, semplicemente dovrete affrontare gli stessi nemici nel normale combattimento.


Recensione di Call of Juarez Gunslinger - LucullusGames


Nei Duelli (con annessa leaderboard, per confrontarsi con i nostri amici) dovremo buttar giù il nostro nemico dopo esserci guardati negli occhi a vicenda per un dato breve lasso di tempo, come nei Spaghetti Western. Qui troviamo una meccanica originale: prima di sguainare la pistola (se lo farete per primi perderete i punti esperienza) dovrete sfruttare entrambe le mani per controllare separatamente: l’avversario (per aumentare la concentrazione) e la mano di Silas (aggiustando i movimenti per tenerla più vicina all’arma, velocizzando l’estrazione futura). Inoltre dovrete eseguire (con tasti diversi) prima l’estrazione dell’arma, poi la mira, e successivamente colpire (meglio alla testa per il bonus).


Call of Juarez Gunslinger è ricco di citazioni cinematografiche


Crescita del personaggio: concatenando in successione le cadute dei fuorilegge accumulerete punti esperienza da spendere nei 3 rami di specializzazione, legati idealmente ai 3 stili (doppia arma, corto raggio, dalla distanza); ma anche per acquisire: abilità passive (più secondi per la concentrazione, per la durata delle combo, caricatori estesi, ecc…), e armi dorate. Arricchite l’esperienza con collezionabili (accompagnati da note sul periodo storico e le vicende narrate), e bonus nei Duelli.

I.A: non è eccezionale. I nemici si limitano a riempirci di pallottole, e spostarsi lungo il sentiero tra un riparo e l’altro, lasciando generose porzioni del corpo in balia dei nostri proiettili; in linea con le caotiche sceneggiature dei lungometraggi. 
Se avete mai visto un film di John Wayne ricorderete pallottole sparate a destra e a manca senza colpire davvero nulla, con polveroni e personaggi muoversi senza una meta precisa durante la sparatoria. La diversità nemica è claudicante: a parte i pistoleri armati come voi, vi imbatterete nella variante con copertura mobile (assi di legno unite a mò di scudo), e nel folle guerriero indiano in corsa, armato di ascia, in rotta contro la vostra persona.

Stile grafico 
Comparto grafico: Colorato in sintonia con i Film e le ambientazioni dell’immaginario Western. Predominano, dunque, colori caldi con giallo e marrone a fare da padroni nella paletta cromatica. Gli ambienti sono curati e creano una buona atmosfera, anche se non bisogna aspettarsi una cura maniacale per il dettaglio.

Comparto tecnico: il Cel Shading è una mossa vincente, poiché riesce a celare delle texture non in alta definizione, e un numero di poligoni non eccezionale. Inoltre era la soluzione più adeguata per il limitato budget a disposizione: il titolo nasce come digital delivery
Gli ambienti risultano piacevoli, e dal colpo d’occhio straordinario, con gli elementi in secondo piano curati come le riprese più vicine. Buone e variegate le animazioni in seguito ai colpi subiti, grazie ad una buona fisica dei proiettili. Si tratta di una buona conversione dalla controparte console: troviamo alcune opzioni grafiche (assenti le classiche voci pc avanzate) per un discreto adattamento ai diversi hardware. Si può intervenire sulla resa di ombre, texture, sincronizzazione verticale, ecc… Il frame rate è granitico.

Comparto audio: colonna sonora e musiche piacevoli, eccezionalmente vicine all’immaginario di riferimento. Il doppiaggio in inglese è buono, con timbri vocali diversificati per i diversi personaggi; semmai la difficoltà potrebbe esserci per chi non mastica bene l’audio inglese, poiché potrebbe perdersi qualche battuta: il sottotitolato in italiano spesso s’incrocia con le tumultuose vicende che non ci permettono attimi di pausa per leggere.


Titolo: Call of Juarez Gunslinger
Genere: Fps
Sviluppatore: Techland
Editore: Ubisoft

Data di rilascio su pc: 22 maggio 2013

Colori caldi
Commento finale: si assapora il vecchio e selvaggio West. I colori, il tema del racconto che muta a seconda del narratore, e tutti gli elementi iconici: assalto dei treni, miniere, Saloon, fuorilegge famosi, la saggezza indiana, i Duelli… L’atmosfera è riuscitissima, quasi si riescono a percepire gli odori. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, diciamo che in Call of Juarez Gunslinger mancano le sezioni a cavallo, e la longevità non è elevata (la campagna si finisce in 6 ore alla difficoltà più alta disponibile alla prima run). 


Pro:
  • Ambientazione 
  • Design artistico
  • Sparatorie in pieno stile Spaghetti Western


Contro: 

  • I.A. priva di pattern d'attacco originali
  • Poca varietà nemica


Voto 8





Fonte immagini: Google