Recensione di Spec Ops: The Line

Mi piace l'odore del Napalm al mattino (William "Bill" Kilgore cit.) 


Spec Ops: The Line ci propone un tema caldo



Il plot degli Yager svela delle analogie con il capolavoro di Francis Ford Coppola, il tema trattato è impegnativo e purtroppo sempre attinente da qualche parte sul nostro globo.
Spec Ops non offre un gameplay innovativo, ma come in Apocalypse Now ci fa riflettere sulla brutalità della guerra, e le azioni messe in essere dalle deviazioni che la mente umana riesce a partorire, quando lo stomaco e la psiche non reggono più le atrocità e il delirio.

Cover System


Storia: Dubai è sprofondata nella sabbia del suo deserto, la gran parte della sua popolazione è stata tratta in salvo; ma una minoranza era rimasta indifesa, ecco perché John Konrad ed il 33° Battaglione erano rimasti in loco per aiutare. Tuttavia se ne perdono le tracce, e gli States inviano la squadra Alpha: un commando di tre membri per una missione di soccorso, diretta dal capitano Martin Walker di cui vestiremo i panni. Ovviamente qualcosa non torna, ci sono cadaveri di una battaglia tra esercito americano e popolazione del luogo, che non è mai stata pianificata né autorizzata. Ma al contempo deboli segnali radio farfugliano di un Konrad ancora in vita, ecco dunque che riprendiamo la sua ricerca…

Il deserto ha coperto Dubai
Il gameplay è semplice ma finalizzato a far emergere la trama: la guerra e gli orrori accompagnati dalla componente psicologica che mette a dura prova l'uomo. Dunque sono presenti un buon sistema di coperture, ma su cui non fare affidamento per troppo tempo, vista la buona parziale distruttibilità degli scenari; e un ottimo feeling delle armi con comportamenti molto vicini alle controparti reali. 
Le munizioni sono limitate e spingono il giocatore ad essere più preciso e raccogliere continuamente le armi dei caduti. Ci sono elementi tattici di ampio respiro come le azioni da far compiere alla squadra: toglierci da un pesante agguato; liberare vicoli pericolosi con bombe o flashbang, prima di proseguire; e  indicare quale avversario tenere sotto tiro.
Il level design dei livelli è ottimo, con sbocchi per coperture, e zone ampie per sfruttare l'organizzazione tattica; peccato che a volte i compagni non rispondano adeguatamente alle nostre richieste, e alcuni punti della mappa risultino sbilanciati facendoci perdere la vita per inerzie, almeno questi casi sono circoscritti.


Un gioco spesso, ingiustamente, sottovalutato


Recensione di Spec Ops: The Line - LucullusGames

I.A: nemica aggressiva e strategica, usa bene coperture, granate e sfrutta il level design; peccato che l' I.A. dei nostri compagni non sia sempre altrettanto buona: non è raro vederli lasciare le coperture per imbattersi maldestramente in zone pericolose senza un valido motivo... Situazione resa, in parte, noiosa perchè ci costringe a salvataggi dei 2 compagni entro un certo limite di tempo.

Comparto grafico: se le atmosfere di Dubai sono graficamente diverse dalla guerra del Vietnam l'anima è sempre la stessa. La sabbia gioca un ruolo importante (anche tattico: se sparate su vetri sovrastanti libererete porzioni di deserto che atterreranno nemici sottostanti), e gli sviluppatori ci regalano locations ispirate, con arrampicate su grattacieli e colpi d'occhio sull'orizzonte; ma tecnicamente poco rifinite.

Comparto tecnico: il motore grafico è l'Unreal Engine 3. E' presente un pò di interpolazione poligonale, le texture non sono in alta definizione. Il sistema d'illuminazione, invece, è buono.

Comparto sonoro: ottima la colonna sonora, meno l'effettistica ambientale. Buono il doppiaggio in italiano, anche se il parlato in lingua madre è curato maggiormente.

Titolo: Spec Ops: The Line
Genere: Tps
Sviluppatore: Yager Development
Editore: 2K Games

Data di rilascio su pc: 29 giugno 2012

Commento finale: si sarebbe potuto sviluppare meglio l'incisività nelle scelte morali, che mancano di profondità; avrebbe sicuramente elevato l'immedesimazione. 
Spec Ops: The Line è un titolo sottovalutato, che cerca di introdurre temi importanti a cui ormai siamo spesso desensibilizzati: non sarà innovativo nelle meccaniche, ma resta un prodotto solido nella sceneggiatura.

Pro:

  • Feeling con le bocche da fuoco
  • Ambientazione
  • Narrativa 


Contro: 

  • Si poteva osare di più nelle scelte morali
  • Meccaniche non originali

Voto 7,8



Fonte immagini: Google