Tanto potenziale sprecato
Ci sono buone idee stilistiche: giri percorsi e distanza dagli avversari compaiono a caratteri cubitali sugli edifici e non sono fissi sulla parte bassa dello schermo, lasciando libera la visuale per godersi gli scenari.
Gameplay: campagna in singolo piatta e priva di contesto se non per 2 righe iniziali, davvero troppo poco. Le modalità distruzione e dominazione sono le più divertenti, ma dopo le prime 2 ore il gameplay diventa noioso, perchè povero di vere diversificazioni.
La modalità shindo e' la classica corsa senza distruzione: il modello di guida è fin troppo arcade, in pratica le macchine si comportano come delle palline da biliardo così potete sparare al massimo la velocità e sbattere con il posteriore della vettura sui muri in curva; vincerete tranquillamente come appunto le sponde fatte col biliardo.
Presente però un ottimo editor di tracciati: qui il limite sarà solo la vostra creatività e quella degli altri utenti...si perchè c'è una modalità sfida che permette di realizzare record per tracciati elaborati da altri utenti, questo è l'elemento più interessante della produzione.
I.A. nemica a volte deficitaria, non pone un vero e proprio ostacolo alle nostre sportellate mancando in quell'aggressività tipica degli arcade.
Comparto grafico: ricercato. Lo stile grafico prende spunto da split/second, con ottimi effetti di luce, tanti colori sgargianti, ed auto (non licenziate) ben disegnate.
Comparto tecnico: ottimo, con buoni effetti particellari per le esplosioni, ed un discreto sistema d'illuminazione. Buono anche il numero di elementi a schermo, con una modellazione poligonale ricca di dettagli.
Comparto audio: discreto, le musiche sono elettroniche, più che altro Dubstep ed electro house come il pezzo di Skrillex: Scary Monsters and Nice Sprites.
Commento finale: del nipponico Ridge Racer, rimangono purtroppo solo le derapate (presente una modalità interamente dedicata a questo elemento).
Il titolo è stato realizzato dagli europei Bugbear Entertainment, celebri per il franchise flatout, che ne hanno snaturato i connotati puntando più sulla spettacolarità nella distruttibilità dello scenario, con annesso slow motion, anziché elaborare un convincente modello di guida; facendo della loro opera un Arcade Puro.