Red Faction: Armageddon ha alti e bassi: da un lato corridoi lineari e ripetitivi; dall’altro un’ottima e peculiare interazione ambientale...
Il combat system sacrifica la tattica, in favore di un approccio tutto steroidi e frenesia che predilige riflessi veloci
Un ritorno alle origini della saga, dopo il precedente e ottimo capitolo in salsa free roaming. I Volition stavolta virano prettamente sulla componente shooter.
Red Faction Guerrilla aveva stupito col suo mix di: colpi di scena inaspettati, open world, buona fisica nella distruzione di edifici (regalando in quest’ultimo elemento, una interessante funzione antistress), discreta presenza di mezzi terrestri ed aerei, e una libertà d’intervento fresca e piacevoli.
Ora questi elementi vengono in parte accantonati, in luogo d’un ritmo serrato.
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Ora non fate più i simpaticoni |
Storia: messe da parte le vesti del guerrigliero Alec; ci ritroviamo questa volta nella parte di Darius, nipote dell’eroe che circa mezzo secolo prima era riuscito a portare un po’ d’ordine nelle tumultuose dune desertiche del pianeta Rosso. E’ sempre una guerra fratricida tra Ribelli e Coloni, l’equilibrio però si rompe quando l’umile Adam Hale, autoproclamatosi messia, distruggere il Terraformatore: il congegno era in grado di mantenere un’atmosfera indotta e permettere una vita in superficie. Così la conquista del suolo marziano, tanto sudata negli anni precedenti, si sbriciola facendo collassare i Coloni nei bui e pericolosi cunicoli, che brulicheranno presto di feroci alieni. Ricordi d’un passato pre-rivoluzione, ed ora liberati dal folle Hale. Ma non basta imbastire un tps con insettoidi per clonare un nuovo Gears of Wars; mancano le basi tecniche e strategiche ad Armageddon, che riesce però a ritagliarsi il suo spazio (nel genere) grazie all’incessante ritmo, e alle numerose orde nemiche, ricordando un po’ il primo Lost Planet.
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E si, il processore... |
La strategia per sorprendere l'avversario è relegata alle classiche taniche esplosive; ma doveva essere garantita - sul lungo raggio - dall’uso del Nano Forge, sì da sfruttare meglio l’ambiente per alternare distruzione e ricostruzione.
Di fatto invece, il congegno, si trasformerà in un’altra arma –caratterizzata da poteri offensivi e difensivi intriganti – ma limitata, in generale, da una bassa difficoltà nemica; e da un level design non in grado di sfruttare l’ottima idea partorita dagli sviluppatori. Infatti i vari livelli spesso si traducono in banali corridoi, ma quando gli ambienti diventano ancora più stretti ecco che, inaspettatamente, l’abilità dei giocatori amanti degli shooter old school farà la differenza: bisognerà muoversi molto e sfruttare finalmente le doti del guanto nell’alternare l’onda d’urto, e lo scudo perché i nemici aumenteranno, e attaccheranno da più direzioni.
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Recensione di Red Faction: Armageddon - Recensione |
Gunplay: doppie pistole, mitra, fucile a pompa, lanciagranate, fucile al plasma, mine, e la versatile e riuscitissima pistola magnetica (in grado di agganciare i nemici ad improvvisati perni ambientali). Queste armi sono potenziabili utilizzando le postazioni dislocate nelle mappe.
Il Nano Forge, il poliedrico “guanto” per: attacchi ad area (attraverso l’onda d’urto), potenziare le difese (scudo), riflettere i colpi (stasi), e infine ricostruire passaggi e strutture rase al suolo al nostro “sobrio” passaggio.
Fasi a bordo di mech, velivoli, ... E boss fight
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Uno dei tanti mezzi |
Le varianti avversarie sono poche, e la caratteristica comune è l’aggressività. Se si è in cerca di uno shooter “ignorante” ed esagerato, Red Faction Armageddon è ottima soluzione; peccato solo che i nemici pecchino nei riflessi, regalandovi quei 2 secondi di immobilismo, in grado di facilitarvi il compito (tranne come nei suddetti vicoli stretti, ricchi di ondate aliene).
A rendere le cose più semplici c’è anche la rigenerazione della salute, a sottolineare una natura prettamente arcade
Comparto grafico: buone le scene d’intermezzo, sulla falsa riga di altri titoli triple A; fanno uso di inquadrature e tecniche cinematografiche, nel tentativo di coinvolgere il giocatore donando maggiore spessore e partecipazione al titolo. Le tinte degli interni sono sottotono, migliore l’effetto degli spazi aperti. Gli ambienti a volte son troppo ripetitivi, la sensazione di déjà-vu è spesso vivida, a limitarla c’è l’indicazione del Gps che ci rammenta sempre dove andare: il ritmo ne beneficia, l’esplorazione tanto cara del precedente Guerrila invece collassa. Ottimo l’effetto visivo del fascio blu del guanto nell’atto di ricostruire le strutture.
Comparto tecnico: le texture ambientali sono migliori del predecessore, ma non eccezionali essendo in bassa risoluzione; beneficiano sicuramente dei pochi elementi a schermo e della linearità degli spazi chiusi. Il GeoMod, motore grafico del gioco, si occupa della gestione per la fisica dei crolli: sempre spettacolari, ma su scala ridotta rispetto a Guerrilla. Buoni gli effetti particellari per esplosioni e fumi per il lato artistico, meno per il feedback nella fisica. La fluidità è ottima; è presente un leggero aliasing; in generale va apprezzata la buona scalabilità del titolo per i vari hardware.
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Red Faction Armageddon |
Titolo: Red Faction Armageddon
Genere: Tps
Sviluppatore: Volition
Editore: THQ Nordic
Data di rilascio su pc: 7 giugno 2011
Pro:
- Poteri del Nano Forge
- Fascino del Pianeta Rosso...
Contro:
- ... Peccato manchino però delle belle inquadrature su vasta scala
- I.A. non stimolante
Voto 7,2
Fonte immagine principale: Google
Fonte altre immagini: Screenshot personali