Dragon Age Origins Ultimate Edition offre Atmosfera e profondità narrativa davvero eccezionali
Si parte subito con la scelta del personaggio; 6 "Origini" diverse a disposizione in base al background selezionato che ci regalano le prime 3 ore del gioco del tutto diverse.
Dragon Age Origins ha 3 sole classi: mago, guerriero e ladro
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Mi è semblato di vedele un Drago |
Il mago può essere costruito come un healer (Wynne è già predisposta), oltre che d'attacco (Morrigan), il ladro può diventare il classico debuffer grazie alla specializzazione "bardo" (es. Leliana) oltre che uno spietato assassino (come Zevran) votato ai colpi critici, il guerriero può diventare "Damage Dealer" o il classico Tank.
E' meglio decidere sin dall'inizio come far evolvere i vostri personaggi
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Si parte per una nuova avventura |
Dragon Age: Origins è l'erede di Baldur's Gate?
-Inventario unificato, ottimo per gestire le relazioni con i personaggi e per la gestione di armi e armature meno invece per i consumabili. E' indubbio però che alcuni PG necessitino di una gestione diversa che viene minata da questa scelta.
- Poche statistiche di base ma arricchite da abilità e specializzazioni (sbloccabili attraverso: determinate azioni o con l'acquisto di tomi o dal forte legame da costruire con gli altri PG reclutabili e non)
- Recupero automatico di salute, mana/stamina alla fine di ogni scontro (in luogo del Riposo come invece avveniva in B.G.)
- Realizzazione di veleni e pozioni senza l'ausilio di laboratori/tavoli ubicati in determinate zone come invece avviene nei classici Rpg
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Quando il gioco si fa duro... I duri scappano |
Se con Baldur's Gate e Neverwinter Nights, Bioware aveva attinto al lore del famoso gioco di carte Dungeons & Dragons, qui non siamo più nel Forgotten Realms ma in un universo creato tutto da zero anche se non originale.
Molte situazioni ed elementi ricordano la serie di Robert Jordan "Ruota del tempo" vedi il Fade (simile al Tel'Aran'Rhiod) o la fonte della corruzione e il test dei Maghi, ecc...oltre alle dinamiche del Signore degli Anelli.
D.A.O. è un titolo tipicamente story-driven
I dialoghi sono molto curati con scelte che impattano sulle vicende future: le abilità di corruzione e astuzia ci consentono di sbloccare le tattiche di intimidazione e persuasione, che a volte ci consentono di risolvere le situazioni senza uno scontro. Abbiamo la possibilità di trascendere dalla solita dicotomia Bene/Male e perseguire i nostri obiettivi anche in maniera machiavellica; magari appoggiando Demoni (che c'era stato chiesto di eliminare) o fare il doppio gioco per ricavarne un tornaconto personale... Ovviamente queste azioni avranno ripercussioni nel 2° e 3° capitolo di questa saga.
Piacevoli anche i battibecchi in-game tra i PG del nostro party, memorabili quelli tra Morrigan e Alistair o quelli saffici tra Leliana e Morrigan. La caratterizzazione dei personaggi principali è ottima e la personalità e il background degli stessi è resa molto bene nella interrelazione, e nelle scelte da noi effettuate, che irrimediabilmente saranno oggetto di commenti e reazioni anche forti.
Gameplay: la pausa tattica è fondamentale a difficoltà elevate, avvicina il titolo ai classici giochi di ruolo a turni; qui però diventa importante anche la scelta delle strategie personali dei PG (del party) quando non li controlliamo direttamente. Gli sviluppatori hanno realizzato un ottimo sistema sia per sgravare il giocatore da quelle azioni che alla lunga annoiano (es. far curare il Pg quando il suo livello di salute scende sotto il 25%, oppure passare dalle armi da distanza a quelle da mischia quando si manifestano situazioni da corpo a corpo), sia per impostare manovre tattiche predefinite volte a mettere fuori gioco subito i nemici più forti, o ancora realizzare combo d'attacco o di difesa che rendono il combattimento decisamente più profondo. Provate inizialmente combo semplici come Ghiaccio e colpi critici alla schiena.
Le meccaniche prevedono la collaborazione tra i personaggi, e lo sfruttamento delle caratteristiche peculiari da abbinare, altrimenti la battaglia diventa inutilmente frustrante e difficile. Se non le imparate a padroneggiare sin da subito sarete costretti ad abbassare il livello di difficoltà.
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Dragon Age: Origins Ultimate Edition - Recensione - LucullusGames |
Comparto grafico: ispirato soprattutto negli interni e nelle architetture delle costruzioni, le texture invece sono in bassa risoluzione e alcuni esterni sono purtroppo scialbi. E' vero che il gioco esce nel 2009 ma bisogna ricordare che lo sviluppo inizia 6 anni prima, il titolo era stato presentato all'E3 del 2004 e fa uso dell'Eclipse Engine più arretrato del motore adoperato con Mass Effect uscito 2 anni prima nel 2007.
Comparto tecnico: non ho incontrato bug nel gioco base, 2 crash invece li ho avuti in Awakening (il dlc). La telecamera a volo d'uccello poteva esser implementata meglio, a volte crea qualche fastidio. Ma di contro, l'essere inchiodata ad un personaggio, dà il vantaggio di non perdersi nei dungeons. Il Gore è eccessivo, e invece di toglierlo poteva essere data la possibilità di regolarlo (anche intervenendo sul file .ini la situazione non migliora): è assurdo ritrovarsi coperti di sangue come se si fosse passata una giornata in mattatoio dopo aver sostenuto un piccolo scontro dalla distanza.
Filtro asintropico non è implementato al meglio, e c'è qualche caricamento di troppo in fase avanzata.
Comparto audio buono. Le musiche sono piacevoli ma nulla di memorabile, ottimi i timbri delle voci dei personaggi ma poco varie nel numero. Doppiaggio in lingua madre ottimo, buono invece il sottotitolato italiano, pur senza sbalordire.
Titolo: Dragon Age: Origins Ultimate Edition
Genere: Rpg isometrico
Sviluppatore: BioWare
Editore: Electronic Arts
Data di rilascio su pc: 6 novembre 2009
Il loot system è adatto ad un rpg non action, perchè si basa sulla filosofia dello spingere il giocatore a sfruttare al meglio ciò che ha; non aspettatevi equipaggiamenti in numero e varietà tipici di H.&S. alla Diablo. Dragon Age Origins non premia l'equipaggiare armature della stessa linea, vestire pezzi diversi risulterà la scelta migliore. Sono presenti solo le Rune per incantare armi e armature (un incantatore lo trovate nel vostro accampamento).
Pro:
- Meccaniche di gioco stimolanti nella gestione del party
- Ripercussioni narrative sul secondo e terzo capitolo
- Personaggi ben caratterizzati
Contro:
- Ambienti aperti poveri di dettagli
Voto 9
Extra:
- Come reclutare i compagni, le loro quest, e il sistema di specializzazioni
- Specializzazioni e Aiuti vari
Fonte immagini: Google